Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 47 magister operum Corniaux avrebbe anche potuto essere un personaggio del suo entourage, ma non ne siamo sicuri. Il dato del primo pagamento è ripetuto nella seconda registrazione del 1430. ln questa si precisa che la gestione del denaro era stata affidata a Glau– de Vaudan, che avrebbe dovuto procedere ai pagamenti "secundum operis exigentiam" 90 • . Nonostante i lavori non fossero ancora del tutto terminati, a Pietro di Bonino si corrispondeva, in seguito a ordine ducale del 25 settembre 1430, una seconda consistente fetta di pagamento per un ammontare di 253 fiori– m. Si puo fare un'osservazione a questo riguardo. Proprio in quei giorni si stavano celebrando le Udienze Generali e in città era presente, fin dalla fine di agosto, il duca in persona con tutta la corte. Si puo quindi immaginare che l'accelerazione delle procedure sia stata determinata dalla volontà dello stesso Amedeo VIII. Di fatto, partito il principe col suo seguito, i lavori restavano poi in parte sospesi, con ulteriori scambi burocratici sia sul problema della conclusione che su quello del saldo di pagamento, fino ad un'ultima Jettera ducale del22 giugno 1432. La presenza di diverse segnalazioni numeriche all'interno delle due reda– zioni dei conti facilita il confronto con quello che è l'attuale assetto del com– plesso della torre e quindi l'individuazione esatta dell'area su cui Corniaux aveva deciso di indirizzare l'intervento del capomastro Pietro di Bonino. Dai passaggio dalle misure medievali alla scala metrica abbiamo innanzi– tutto una conferma dell'individuazione del corpo settentrionale. Il membrum da ricostruirsi misurava 26 piedi di profondità infra muros, vale a dire poco più di otto metri, per la precisione otto metri e undici centimetri: si tratta della profondità media esatta, pressoché al centimetro, del corpo nord dell'at– tuale complesso dei Balivi. Sulla larghezza della facciata del corpo abbiamo poi le due indicazioni contraddittorie delle due diverse redazioni del conto: 46 piedi, pari a quattor– dici metri e trentacinque centimetri, oppure 60 piedi, pari a diciotto metri e settanta centimetri. La prima verifica dimensionale è fornita dalle misure dei due solai che si sarebbero dovuti costruire. Per ognuno il capomastro avrebbe dovuto impie– gare 48 travi da ventisei piedi di lunghezza per un piede e due dita di larghez- 90 AST lnv. 68 m. 36/2 1430.

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