Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 49 dicare come più omogenei i due vani centrale e ovest e come più eterogeneo il vano est, addossato alla torre. Nonostante il testo del contratto parlasse di un corpo che doveva spin– gersi dalla torre più antica fino alla porta esterna, a parte rive, è quindi proba– bile che l' edificio che si decideva di ricostruire e che Pietro di Bonino avrebbe ricostruito per la maggior parte tra il 1429 e il 1430 comprendesse solo i due vani centrale (la sala) e occidentale dell'attuale corpo nord e fosse separato dalla torre antica di qualche metro. In effetti le più recenti analisi condotte sulle murature del complesso in sede di restauro testimoniano che in origine tra la torre ela vicina domus si inseriva un passaggio aperto di accesso 93 • La chiusura di questo passaggio con la connessione tra la domus e la torre non doveva essere ancora prevista nelle ipotesi progettuali del 1429 e deve essere avvenuta solo dopo. Il lavoro doveva aver implicato, come si è visto, il rifacimento di tutto il fronte meridionale di questo corpo e della più breve parete ovest, ma forse anche di parte della parete nord, consistente in una sopraelevazione di quella che non era altro che la cima muraria romana, rimodellata e rifatta più vol– te. La finestra crociata ordinata a Pietro di Bonino è ancora al suo posto proprio sulla parete sud, ad illuminare la sala. Non si capisce invece quali potessero essere le due finestre a mezza croce, simplices. Nel corpo della torre ce ne sono infatti ben più di due: cinque (due al piano terreno e treal primo piano) sulla sola parete nord. Ora il contratto precisa invece che dovevano trovarsi sulla più soleggiata parete verso la platea, ma non precisa se al piano terreno o al primo piano. Effettivamente sembra improbabile che la sala di rappresentanza fosse illuminata dalla sola finestra crociata. È quindi verosi– mile che almeno una delle due finestre semplici si aprisse accanto alla stessa finestra crociata, e che l'altra si trovasse nella stanza successiva verso ovest. Un'ipotesi di ricostruzione elaborata da Di Carlo e Cortelazzo 94 prevede effettivamente una finestra a mezza croce subito a sinistra della finestra cro– ciata e una serie di altre finestre (due crociate e una a mezza croce al piano 93 APPOLONIA L./ AVANTEY C./ DE GATTIS G . / DOMAINE R./ DUFOUR N./ ZIDDA G. / CORTELAZZO M. 1 GLAREY A./ PICCIRJLLO A., Il complesso architettonico della torre dei Balivi in Aosta, in Bollettino della Soprintendenza per i Beni Culturali, n. 3, 2006. V. anche supra vol. II nota 85. 94 APPOLONIA L./ AVANTEY C./ DE GATTIS G./ DOMAINE R./ DUFOUR N./ ZIDDA G . / CORTELAZZO M. 1 GLAREY A. 1 PICCIRJLLO A., Il complesso architettonico della torre dei Balivi in Aosta, in Bollettino della Soprintendenza per i Beni Culturali, n. 3, 2006, ill. 32 a p. 81.
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