Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

50 Bruno Orlandoni superiore. Queste ultime avrebbero dovuto essere costruite in una successiva campagna come anche l'ulteriore serie di ben cinque finestre a mezza croce aperte nel fronte nord. Di queste ultime, due saranno ordinate al lathomus Aimonetto Somon nel 1460 95 • Dell'esecuzione delle altre tre non abbiamo ancora trovato traccia documentaria 96 • 8.9 ANNO 1430: IL CUMA CULTURALE In effetti la ricostruzione della torre non doveva chiudersi con i paga– menti testimoniati tra il 1431 e il 1432. Giunti a questo punto e prima di procedere mi sembra pero utile riassu– mere almeno per sommi capi la situazione complessiva che si doveva vivere in città in quegli anni nei diversi settori attinenti alla produzione architettonica e artistica. Non siamo, infatti, in un momento qualsiasi, bensl nel cuore di quelli che sembrano essere stati, a tutti gli effetti, gli anni più fertili della storia dell'arte e dell'architectura valdostane. Il periodo compreso tra il 1410 e il 1430 doveva aver visto una vera e propria esplosione della produzione locale in diversi settori. Tra il 1409 e il 1421, per esempio, in soli dodici anni i documenti tra– mandano i nomi di almeno quattro orafi diversi, tutti operanti in Valle. Prima quello di Jean Magnin, documentato ad Aosta nello stesso 1409; poi quello del "magnificus magister Georgius de Bruges" documentato a Châtillon al– meno tra il 1410 e il1418; poi ancora quello del canavesano Guglielmo "de Vallecanina", impegnato con la cattedrale prima del 1421; infine quello di Jean de Malines che nel 1421 aveva già aperto quella sua bottega aostana che sembra essere stato poi il principale centro di produzione orafa della regione per circa quarant'anni, almeno fino al1459 97 • Di questi maestri ben due sono fiamminghi, e si puè immaginare cosa cio potesse significare in anni in cui 9 5 Infra vol. II, 12.2. 96 Si puo osservare che anche immaginando che le due finestre a mezza croce ordinate a Pietro di Bonino fossero stace - improbabilmente - costruite sul muro nord invece che verso il cortile, sommandole a quelle di Somon arriveremmo comunque a quattro finestre a mezza croce, contro le cinque oggi esistenti. Resterebbe quindi comunque da giustificare una quinta finestra, costruita nel corso di una campagna di cui evidentemente non si sono conservati i conti. 97 I dati documentari noti sugli orafi operanti in Valle sono riassunti alle rispettive voci in ÜRLANDONI B. Artigiani e artisti in Valle d'Aosta, Ivrea 1998. Per quanto riguarda Giorgio di Bruges all'unico documenta citato in quell'occasione va aggiunto un secondo resto fin qui sconosciuto che cita l'orafo come testimone a Châtillon già nel 1410. V. AHR FC vol. 72 m. 2° doc. 12. V. infra 7.5, nota 20.

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