Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

52 Bruno Orlandoni disporre, acquista un sapore molto particolare, come di una scelta per nulla casuale né occasionale. Vedendo la data esatta del primo arrivo di Corniaux, nella primavera del 1421, verrebbe quasi da pensare ad un ruolo esplicito di Bonifacio e Ame– deo di Challant nella sua chiamata. Nel 1421 Bonifacio era infatti ancora operante e di cerro prestigiosissimo membro dell' entourage ducale, menrre Amedeo si era occupato di sopralluoghi ai castelli e alle fortezze del Vallese e del Chiablese ancora nel 1418-1419. È chiaro come possa sorgere il dubbio che siano stati proprio loro, già ascoltati ed esperti castellani di Chambéry, di Bard, Ambronay, Varey, Gay, Chillon, Villeneuve, balivi della Savoia, del Chiablese, di Tarantasia, a suggerire ad Amedeo VIII la necessità di affidare la supervisione dei lavori ducali in Valle ad una personalità di alta professiona– lità. Cio non collide con l'ipotesi, che avanzavo prima, di un ruolo del balivo Pierre de Menthon. 1 rapporti rra Menthon e Challanr dovevano essere infatti ottimali, come proverà poi, qualche decennio dopo, il matrimonio di Bernar– do di Menthon con Margherita, nipote di Amedeo di Aymavilles. ln effetti i testi delle relazioni di estimo di Corniaux per i diversi inter– venti alla torre dei Balivi e, come vedremo, a Cly, segnano un vero e proprio salto di qualità nei modi di gestione degli stabilimenti ducali nella regione. Se fino a quel momento castellani e balivi si erano di solito limitati a gestire l'ordinaria amministrazione, disponendo interventi di stretta manutenzione e inrervenendo là dove non era possibile fame a meno, a volte tentennando anche di fronre a simili casi estremi, con l'arriva di Corniaux si ha l'impressio– ne di trovarsi di fronte ali'elaborazione di un piano sistematico di intervento che prevede innanzitutto la messa in sicurezza di tutti gli stabili ducali e poi, a tappe parsimoniosamente ragionate, anche qualche cosa di più: se non veri e propri abbellimenti sistematici quanta meno il conferimento agli edifici di una veste più maderna, funzionale, tecnicamente adeguata ai tempi, come testimonia, per esempio, anche solo la sostituzione dei retti lignei a una falda - incredibili in edifici di proprietà statale nel XV secolo - con moderni tetti a doppia falda coperri a lose. Come si è visto Comiaux è in Valle almeno tre volte: nel1421, nel 1426 e nel1429. Ognuna delle sue discese ipoteca l'immediato futuro con campagne operative di lunga durata, pluriennali. Cosll'ultima discesa, nel 1429, imposta lavori che saranno ancora in corso a settembre dell'anno successivo quando arriverà ad Aosta Amedeo VIII in persona, per celebrare le Udienze Generali. Il resto dei pagamenti a Petrus Bonini dei lavori impostati nel1429 per– mette di stabilire che la coda dell'inrervenro si sarebbe protratta almeno fino al1432.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=