Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

54 Bruno Orlandoni aveva sistemato la cappella sepolcrale del vescovo Moriset. Anche i pagamenti per il trasporto di pierre per la tomba di Tommaso II sono indirizzati a Ste– fano Mossettaz. Il maestro, dopo essere stato il regista degli ultimi interventi di rappre– sentanza di Bonifacio il maresciallo a San Francesco 102 , doveva essere divenu– to l'interprete dei programmi del vescovo Moriset e del conte Francesco di Challant, che sembrano dominare la situazione delle committenze a partire dal1420 circa e poi di sicuro dal1425. Dal 1430 e fino al 1436 era balivo Aymone di Châteauvieux, anch'egli legato agli Challant, anzi addirittura imparentato, in quanto marito di Giaco– ma, figlia di Giovanni di Ibleto e quindi nipote dello stesso conte Francesco. Non stupisce quindi scoprire Mossettaz al servizio diretto del duca, sia che questi ne avesse ammirato in prima persona il lavoro, cooptandolo di persona al tempo della sua discesa ad Aosta nel settembre del1430, sia che il rapporto si fosse invece sviluppato con la mediazione dei membri della corte, dal balivo Châteauvieux allo stesso Francesco di Challant. Sia, ancora, - è questa un'ipotesi possibile solo ora che abbiamo scoperto l'origine lombarda di Mossettaz - che Amedeo VIII avesse già da tempo conosciuto lo sculro– re, qualora si potesse dimostrare che questi non era altri che lo Stefano da Milano operante insieme a Jan de Prindall nel 1410 sui cantieri della Sainte Chapelle di Chambéry. Per altro erano anni in cui, pur tra le difficoltà economiche, Amedeo VIII continuava a sfornare programmi di alto livello. Nel 1434 Corniaux lavorava al castello di Ripaille, ma solo due anni dopo, nel 1436 il progetto della nuova chiesa dello stesso priorato sarebbe stato chiesto niente meno che al grande architetto e scultore Matthaus Ensinger di Ulm 10 3, giunto apposi– tamente da Berna dove stava dirigendo i lavori di costruzione della collegiata di quella città. Di fatto i lavori condotti sul coro della cattedrale dovevano costituire, dopo la cappella di Ibleto di Challant, la sistemazione del coro francescano e 102 Come ho già detto (v. supra vol. 1, 7,8 e 7,9) al riguardo non abbiamo documenti e questa resta quindi un'ipotesi critica che avevo già avanzato nd 1982 (v. ORLANDO NI B. 1 PROLA D. Il castello di Pénis, Aosta 1982 pp. 108-110 e note relative). Peralrro mi pare che praticameme rutta la cririca un po' alla volta si stia faticosameme allineando alle mie ipotesi (al riguardo v. Ruocco A. Lo scultore Stefano Mossettaz, Tesi di laurea, Università di Torino A.A. 1999-2000). 103 EDMUNDS S. Le patronage artistique de la maison de Savoie à lëpoque d'Amédée VIII, in AA.VV . Amédée VIII- Félix V premier duc de Savoie et Pape (1383 - 1451), Lausanne 1992.

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