Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

Costruttori di castelli 55 l'allestimento della cappella sepolcrale di Moriset, un altro dei vertici assoluri dell'arte internazionale in Valle. Altro vertice e altra perdita secca. Sparito il "sontuoso" soffitto ligneo, spariti i numerosissimi complementi in ferro battuto che avvolgevano completamente il sarcofago di Francesco di Chal– lam comprendendo anche un intero pulpito per le omelie. Ridotto ad un moncherino lo stesso sarcofago e a poco più il gisant del nobile. Il frammento meglio conservato di tanto monumento è il gisant di Tommaso II che, effet– tivamente, costituisce a mio avviso quanto di più alto si sia mai prodotto in Valle d'Aosta nel campo delle arti figurative. La convenzione stipulata nel 1429 rra Mossettaz e il capitolo della catte– draie precisa che la fine dei lavori sul coro per il conte di Challant era prevista peril mese di gennaio del1435. Il saldo del pagamento trascritto sulla stessa convenzione permette di capire che in realtà il cantiere doveva essersi chiuso sei mesi prima del previsto, entro 1'8 luglio del '34. Poco meno di un anno dopo, entro la tarda primavera del1435, il mae– stro figura già stipendiato dalla corte di Chambéry con l'incarico di magister operum domini in Valle Augusta 10 4, come prova un pagamento del 10 giugno 1435, effettuato sulla base di un mandato ducale del precedente 23 maggio. Il pagamento in questione è relativo alla discreta somma di 20 fiorini a cui si aggiunge, come dono integrativo, una veste. La cosa era abbastanza usuale nei contratti d'alto rango e cià potrebbe indurci a vedere nel dono in questione una sotta di vero e proprio premio di ingaggio 105 • Nella nota la motivazione esatta del pagamento non è precisata. Ma proprio la presenza del dono della veste spingerebbe ad immaginare che il maestro nell'occasione non venisse compensato per lavori specifici, rra l'altro neppure segnalati, quanto piuttosto per l'assunzione del nuovo incarico di magister operum. Di fatto Mossettaz assumeva quindi il ruolo che per un decennio era stato di Aymonet Corniaux, con compiti di progettazione, di controllo e di gestione di tutti i cantieri statali valdostani. Il principale di tutti questi cantieri era proprio quello della turris do– mini, la torre dei Balivi, la cui ricostruzione doveva essere in una fase ormai 104 AST lnv. 68 m. 39 (1435-1436). 105 Esempi analoghi di donazioni di vesri o cappucci in occasione di pagamenri a maestri arrigiani sono, 150 anni addietro, quelli a Bard per gratificare il lathomus Guglielmetto Chevrère, incaricato di ricostruire la porta del borgo (v. supra vol. 1, 1.6), quelli ai capomastri incaricati dei lavori al castello di Chambéry (v. supra vol. 1, 2) o ancora quelli allo stesso Mossettaz, in seguiro alla costruzione della cappella di Oger Moriset, oppure allathomus savoiardo Pierre Berger per la costruzione del chiostro della cattedrale. V. ÜRLANDONI B. Artigiani e artisti in Valle d'Aosta, lvrea 1998, schede relative.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=