Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

64 Bruno Orlandoni ea que idem magister taxaverat et que ibidem necessario implicanda erant," che comportavano una spesa aggiumiva di 15 grossi. Dato l'impiego di lose si dovrebbe pensare nuovamente ad una copertura, oppure alla realizzazione di un lastricato di pavimentazione nell'area dell'altare. Altri lavori erano stati condotti in una camera "esisteme presso la cappel– la predettà' 126 per un totale di altri 39 fiorini e 5 grossi. Altri interventi ancora erano stati realizzati alla camera "vicina alla sala superiore del suddetto castello dalla parte orientale" 127 sempre per un am– montare complessivo di 39 fiorini e 4 grossi. Un'ultima registrazione precisa che si erano sistemate cinque serrature nuove in diverse porte del castello. Per la precisione una alla porta della tor– retta della cisterna, una alla porta del citurno, una alla "piccola stufà', una quarta alla camera vicina alla "camera paramenti" verso occideme e l'ultima nella piccola camera vicina alla grande stufa. Le cinque serrature con le rispet– tive chiavi erano costate 3 grossi l'una 128 • 9.3 LA SECONDA CAMPAGNA DI AYMONET CORNIAUX: 1426 Nd momento in cui registrava questi lavori e li periziava, Corniaux, di fatto, stava già predisponendo un'ulteriore campagna di restauri. Era salito al castello perla seconda volta il 12 aprile 1426 accompagna– ta da Urbano Nerni (sic. ln realtà sicuramente Urbano Neri) che dai conto risulterebbe investito del titolo di castellano in sostituzione di Francesco di Challam. Con loro erano il notaio Giovanni Saluard, Giovanni de Roneo e Giovanni de la Morena, tutti di Cly, il fabbro aostano Pietro Vuarmandini che abbiamo detto essere anche investito della carica di misrrale di Cly, Stefa– no detto Tramant e Angelina Bagnion. Anche in questa seconda occasione l'incarico di eseguire i lavori era affi– dato allathomus di Antey Giovanni Agate (che in quest'occasione i computa registrano come Agnete) . lllathomus doveva pero aver fatto carriera, perché questa volta riceveva l'appalto da solo, e non in associazione con gli altri tre maestri che invece lo avevano coadiuvato cinque anni prima. 1 lavori che l'Agate si impegnava a svolgere comportavano innanzitutto la sistemazione della camera di frome al cellario che serviva "pro orreo pro tenendo bladum dicti castri". 1 conti parlano di due "tralaturas" (travature?) da 8 travi per tre tese di lunghezza e un piede di altezza. Di sei dozzine di 126 "existenre prope capellam predicram". 127 "prope aulam superiorem dicri casrri a parte orienrali". 128 ASTo 68/63 9/1 1425-1426.

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