Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

70 Bruno Orlandoni teressanti che permectono un'ipotesi che fin qui era sfuggita sia a me che a Gerbore nel corso della prima lectura che avevamo compiuto dei computa. Larea di svolgimento di questi lavori è inequivocabile: si tracta di quello che solitamente chiamiamo "anticorpo di ingresso", cioè quella sorta di picco– lo edificio a pianta quadrata di circa quactro merri di lato che si trova subito a sinisera dell'ingresso principale del castello. Ledificio è pasto al fondo (verso sud) dell'area oggi diroccata in cui localizziamo il cellarium e il granerium. La sua parete frontale verso ovest e verso l'ingresso si apre in un portale ad arco; cosl la parete opposta est, la cui porta ad arco dà accesso alla platea castri. La parere meridionale è di facto schiacciata contro il roccione dell'acrocoro centrale del castello, su cui si trovano torrione e cappella. Si tracta di una parete cieca al piano terreno in cui, a circa tre metri di altezza, si apre una porta verso la cappella. La quarta parere, nord, a fronce, si apre in basso in una porta ad arco che doveva dare accesso al piano terreno del "cellarium"; in alto in una seconda porta a circa tre metri di alrezza, in linea con la porta della parete sud verso la cappella, che doveva dare accesso al piano superiore, oggi crollato, dello stesso cellarium. Il vano interno di questo piccolo edificio in origine era diviso in due da una sorta di secto intermedio. La porta bassa verso nord è posta nel primo dei due vani, verso ovest. Le due porte alte sono poste nel seconda. Ora dai computa risulrerebbero eseguiti in questa occasione una delle due porte - forse quella alta - della parete nord, che sarebbe l"'hostium in– troitus granerii a parte camere de novo constructum una cum gradibus per que ad dictum granerium actenditur"; la porta della parete sud che dovrebbe coincidere con la "portam ipsius granerii a parte capelle seu turris de novo facta et constructa" e un muro "a parte occidentali dicti celarii iuxta magnam portam ipsius castri ibidem necessarium continentem duas theyssias" che a mio avviso non puo che coincidere con la parete occidentale di tutto l'edifi– cio, con il suo arcane di accesso, che in effecti misura circa due tese. ln altri termini, prima dell'intervento di Johannes Agathe progectato da Aymonet Corniaux quest'area del castello doveva avere un assetto diverso da quello attuale. Entrati dai portale principale ci si trovava alla propria sinisera il muro del cellario che si doveva estendere verso sud per circa sei metri di lunghezza. A quel punta si doveva trovare lo spigolo sud-ovest dell'edificio del cellario-granaio, si doveva svoltare a sinisera e si doveva trovare il portale interna del castello arretrato di un paio di metri verso est rispetto a quello at– male. Cio significa che il portale interna doveva essere l'arco aperto in quello che oggi è il secto mediano di questo corpo di ingresso e che tucto il corpo doveva avere, fino al1429, un'estensione dimezzata rispecto a quella attuale.

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