Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 73 tro e il figlio di Brunodo Ottini erano stati aiutati sempre dal manovale Lo– renzo di Chambave che in quest'occasione aveva trasportato pietre, preparato la calce necessaria, per 8 giorni, per un compenso complessivo di 20 grossi 139 . Il lavoro citato dai conti appare credibile e sembra confermato dall'analisi del manufatto, perché ad una lettura un po' meno superficiale sembra che la ghiera della porta sia effettivamente stata oggetto di un'alterazione e di un intervento di rimuratura. Quella di Pietro de Lies è di fatto una breve parentesi e si colloca a fare da cerniera tra i più sistematici interventi programmati dal primo magister ope– rum sabaudo, Aymonet Corniaux, e un altro intervento conclusivo, registrato alla fine degli anni Trema, ordinato dal suo successore nella carica di magister operum, Stefano Mossettaz. Anche nei computa di Cly, come già in quelli della torre dei Balivi, il maestro appare citato espressamente con la qualifica di "magistrum operum domini in Valle Augusta" 140 , con una definizione tecnica non equivocabile. E come sempre i conti elencano al dettaglio l'insieme di lavori che Mossettaz aveva programmato e ordinato. Si era fatta una piccola modifica ali'acquedotto, consistente nella siste– mazione di un breve canale, per una lunghezza di due tese, al prezzo di 12 grossi. Dal momento che il conto cita in maniera esplicita una mensola neces– saria a sorreggerlo diventa ovvio pensare che si nattasse di un tubo collocato all'aperto e sospeso, appeso ad una qualche parete. Siera sistemata un'altra mensola che doveva reggere una travatura nella "camera ante capellam", che sarei propenso ad identificare in quel corpo, oggi ridotto ad un cumulo di macerie, che doveva sorgere al centro del cortile in– terno, fiancheggiato su due lati dalla scala che dal cortile stesso saliva appunto alla cappella. A conferma di questa identificazione sta anche la sistemazione contestuale di due dozzine di assi "pro solano et reffecione tecti eiusdem ca– mere" dalla parte dei gradini della cappella stessa. Il tutto per un ammontare di spesa di 2 fiorini. Per una somma di 7 libbre si erano acquistate 14 tese di lose necessarie a ripassare i tetti "del castello, della sala e della stallà'. ln questo caso puà forse interessare il fatto che castello e sala sono citati separatamente, come se fossero due cose diverse, il che indurrebbe ad idemificare la sala nel corpo orientale, effettivamente separato dal nucleo centrale, più antico del castello. l39 AST 68/63 10/2 1432-1433. 140 AST 68 63 12/2 1439-1440.
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