Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

74 Bruno Orlandoni Altri interventi sulla sala del forno avevano comportato l'impiego di tre chevrons da quattro tese di larice che erano costati 60 soldi, tre dozzine di assi pagate 12 grossi, tre colonne da due fiorini. Circa sei libbre di chiodi necessari a lavori vari da farsi un po' dovunque in tutto il castello erano costati diciotto grossi. All'interno della cinta siera prolungato il tracciato dell'acquedotto e per fare cio si erano infisse mensole nelle pareti per sorreggere due tubi di larice da sei tese di lunghezza che portavano l'acqua fino alla stalla e al cellario. Tutti questi lavori differenti avevano comportato l'acquisto di 3 sestari di calce al prezzo di 12 grossi. Un'altra serie di lavori era stata organizzata all'interno del donjon, ne! piano terreno, dove doveva trovarsi la prigione: "in fondo magne turris". Ll si erano rifatte murature per un'altezza di una buona tesa, circa due metri, e si erano anche riparate altre strutture non meglio precisate: "certis aliis reffec– tionibus ibidem fiendis et reparandis". È verosimile che si trattasse di lavori di una qualche entità perché venivano a costare 14 fiorini, rappresentando uno dei capitoli di spesa più consistenti di tutta la campagna.. Sulla torretta "sopra l'orto del suddetto castello" si risistemavano delle chiusure in legno. lmpossibile stabilire quali chiusure: dei "mantelli" lignei tra i merli oppure gli stessi usci che permettevano di uscire sulla sommità della torre? Non è neppure sempliee identificare con sicurezza questa torretta. Era forse quella meridionale che in altri passi dei computa è chiamata torre "necessariorum"? Sl se accettiamo l'ipotesi che nel castello ci fossero solo tre torri: il donjon, la torre della cisterna allo spigolo nordoccidentale e questa torretta meridionale. Ma se il termine "tornella", usato in quest'occasione dai redattore dei conti in luogo del più frequente turris, volesse proprio distin– guere delle torrette minori - per esempio delle torrette pensili - dalle torri maggiori, fondate nel terreno? Di torrette pensili a Cly oggi non si trova più traccia, ma la stragrande maggioranza delle mura del castello sono oggi rase a livelli ben inferiori rispetto ai potenziali piani di posa di queste torrette pen– sili. Ne potevano quindi ben esistere e potrebbero poi essere scomparse senza che ne sia rimasta traccia 141 • 141 La presenza di torrette pensili è affermata in C. RATTI, F. CASANOVA, Guida illustrata della Valle d'Aosta, Torino 1888: "Inratto è il robusrissimo maschio quadrato sorgente nel mezzo di una gran cima di aire mura merlare con torricelle rotonde agli angoli" p. 131. È pero anche possibile che questa affermazione sia errata. Enrrambe le vedure del raccuino Fortescue, precedenti di 70 anni al Rani/Casanova non mostrano torrerre cilindriche ma solo camini, che si porrebbero prendere per cilindrici. Le vedute Fortescue, quando verificabili, sono corrette. Cio, naruralmente, significherebbe solo che

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