Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
Costruttori di castelli 81 terveniva verosimilmente perle valutazioni tecniche. 1 computa elencano: Pie– tro Grivelli, Ottobuono de Bocza, Johannes Vacho, Johannes Pastoris, Barto– lomeo de Verna, Antonio Prati Mutoni, Antonio Brut, Emerico di Giovanni di Emerico, Antonio di Giovanni Barlet. Il tutto avveniva sotto il controllo del vicecastellano Antonio de Placio. 1 lavori condotti dai capomastro Perreti erano giudicati idonei dalla ap– posita affollatissima commissione tecnica. Rispetto alla prima tratta di lavori ordinara da Corniaux, questa seconda campagna, di fatto progettata da Bartolomeo de Verna e dagli stessi Giovanni Vuillermini e Jaquemetus Perreti che poi avrebbero condorto i lavori, com– ponava diversi interventi aggiuntivi, distribuiti su altri edifici componenti il castello. lnnanzitutto si doveva riparare e ricostruire l'edificio "chiamato Cropà'. Poi rifare la copertura della "guardarobà', riparare il retto della torre, reinto– nacare le mura del "castelvecchio", rifare il portale. Le singole operazioni nel documenta sono detragliate con relativa pre– CISIOne. lnnanzitutto i lavori alla "Cropà'. Questa non è facilmente individuabi– le. Ricordiamo il pagamento duecentesco a Guglielmo di Chevrère, relativo alla cosrruzione di una tratta di muro "dalla porta del ponte levatoio alla rupe della Cropà', muro non misurata ma che, dato il tenore della spesa, possiamo immaginare di poco più di una dozzina di tese di sviluppo 154 • Possediamo un'informazione aggiuntiva fornita dai documenta del 1424. Ledificio da risistemarsi, definito "domus seu bertrachie", era di fatto un corpo di guar– dia "in qua habitant custodie". Tutto sembrerebbe indicare in questo edificio quello che i conti di 150 anni prima chiamavano "domus porterii". Dai mo– mento che il ponte levatoio è collocabile con relativa precisione, sopra l'im– pressionante fossato scavato nella viva roccia, approssimarivamente a metà dell'acrocoro del castello verso il paese, la "Cropà' dovrà collocarsi in diretta corrispondenza: o una trentina di merri oltre il ponte levatoio, all'interno della cinta muraria esterna, oppure altrettanti metri sopra il ponte levatoio, cioè più in alto. ln effetti la zona del fossato, a giudicare dalle piante superstiti del castello come anche dalle poche vedute - quella del Theatrum Sabaudie ma anche quella di Bagetti contenuta nell'album delle battaglie napoleoniche - era sormontata dalla cinta interna del castello che, in quello che potremmo definire lo spigolo nord-est, presentava l'ultima porta di accesso, collocata a picco su una rupe e alloggiata in un edificio a doppia torre. Credo che proprio 154 Supra vol.I 1.5.
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