Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009
84 Bruno Orlandoni un insieme di dati ormai esteso e coordinato. Si confermano ad un tempo l'azione continua dell'amministrazione sabauda ma anche il suo muoversi di solito su livelli di piccolo cabotaggio. La regala è, là dove possibile, quella dell'ordinaria manutenzione, e solo in casi eccezionali quella del grande in– tervento di rinnovo. Per altro la manutenzione doveva essere se non continua frequente. Cosl, per esempio, lo stesso conto di Bard del1424 ci informa anche sulla necessità di un rifacimento del tetto della torre di Champorcher. I.:intervento sembrerebbe il primo dopo quello, più antico di centodue anni, ad opera di Giovanni de Castronovo e Brunodus 159 • A questo punto era pero necessario un rifacimento con aggiunta di legname "pro refforciando ipsum tecturn". Si preventivava una spesa di 12 fiorini genovini a 18 grossie si affidava l'incarico dellavoro ad Antonio Clerici e a Giovanni de Bosco di Champorcher. Ancora una volta i documenti forniscono pero, oltre alle informazioni principali, una rete di informazioni suppletive su presenze, collegamenti, rua– li, intersezioni tra personaggi di diverse categorie e funzioni. Si puo tentare di approfondire il problema della qualità degli uomini implicati a livello amministrativo in questi restauri di Bard, centrando l'at– tenzione su quelli che sembrano i personaggi più significativi: sicuramente i signori de Jordanis. Originari di Bard gli Jordanis avevano raggiunto una notevole posizione economica nel corso della seconda metà del XIV secolo. 1 tre fratelli Do– menico, Giacomo e Pietro, già nel 1385 si erano segnalati fondando nella parrocchiale del paese la ricca cappella della Santa Croce 160 • 1 tre erano figli del mercante Giovanni, cittadino di lvrea e borghese di Bard, documentato dal1329 al 1363 161 • Giacomino, forse il maggiore dei tre fratelli, era notaio, Domenico "giurisperito", mentre Pietro era uomo di chiesa. Canonico di lvrea e pievano di Settimo Vittone potrebbe anche individuarsi come uno dei committenti di alcuni tra i diversi affreschi conservati nella chiesetta e nel battistero di Settimo. Gli affreschi forse di maggior qualità recentemente recuperati, un apostolo e devoto, un santo Stefano e un framrnento di Ma– donna di Misericordia, sono infatti datati dalla critica al 1350-1360 mentre 159 Supra vol. 1, 1.7, 1.8. 160 Sulla cappella v. Duc, J. A. Histoire de l'Eglise d'Aoste, vol. III p. e BRUNOD E. Bassa Vallee Valli laterali !, Aosra 1985, p. 268. 161 1 dari genealogici sugli Jordanis sono in ZANOLLI O. Iljèudo di Montalto Dora e il suo castello, in BSASAC n. 8 1982.
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