Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2009

96 Bruno Orlandoni Sulla parete nord, verso la città, si aprono pero alcuni finestrotti bassi, dai taglio semplice e rigoroso, che trovano un riscontro assoluro nei finestrotti della parete nord dell'interrato nel corpo principale della torre dei Balivi. Alla stessa fase a Bramafan sembra possibile ricondurre anche una bella porta squadrata, diversa dalla porta originaria, aperta nel grande torrione ci– lindrico verso nord, all'interno di quella che in origine era l'area abitativa del castello e che oggi è ridotta ad un unico grande cortile. Non è semplice stabilire le condizioni specifiche di questo intervento a Bramafan, anche se alcuni elementi della storia dell'edificio confermano, nella prima metà del Quattrocento, il susseguirsi di una serie di eventi che dovrebbe averne costituito l'origine. Tutto lascia supporre che la torre fosse passata dalla proprietà dei visconti a quella dei Savoia al tempo della rinuncia di Ebalo Magno di Challant al ti– tolo vicecomitale, nel1295, e, anzi, i riferimenti dendrometrici al1296-1297 lasciano immaginare che gli stessi Savoia avessero anche ordinato una campa– gna di adeguamenti e trasformazioni di notevole importanza appena impa– dronitisi dell'edificio 194 • Per quanto riguarda il successivo XIV secolo non possediamo dari docu– mentari significativi. Dalla prima metà del Quattrocento troviamo poi alcuni atti del fondo Challant che testimoniano una serrata sequenza di passaggi di proprietà. All'inizio del XV secolo la torre sembrerebbe di proprietà dei Savoia, che nel1430 la vendono ai Cornillon-Donzel: "1430, 27 septembre. Cessione e concessione in perpetua fatta da S. A. Amedeo duca di Savoia, al sig. Pietro de Curnillione, detto Donzel, per lui e suoi heredi e successori, in feudo nobile redimibile, d'una casa con le sue muraglie, fossi, ingressi e regressi, la quai casa vien chiamata casa della porta Beatrice, situata nella città d'Aosta, e cio mediante l'introgio di 100 ducati d'oro" 195 • Che dovesse rrattar– si dell'imponente complesso di Bramafan è confermato, oltre che dai termini usati dai documenta anche dall'ammontare della spesa: 100 ducati d'oro per un introgio erano una cifra molto elevata, giustificabile solo dalle dimensioni e dai prestigio dell'immobile oggetto dell'affitto. Allo stesso documenta ne è allegato un altro più tardo di quindici anni: "1444-1446. Atti vertiti avanti il Consiglio del duca di Savoia nella causa del sig. Francesco di Challant, cosignore d'Ussel, contro li signori Francesco ed altri frarelli Sariod, signori di lntrod, appellanti dalla sentenza 11 novembre 1444, proferta dai vice bailivo d'Aosta per cui aveva mandato doversi immet- 194 Supra, vol. I, 1.3, 1.4. 19 5 AHR FC vol. 88 m. 1 doc. 22.

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