Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
105 RoBERTO BERTOLIN 21. ALTARI E TOMBE DEI SIGNORI DI VALLAISE A PERLOZ E ARNAD 371 21.1 ALL'ORIGINE DELLA FAMIGLIA: PERLOZ Nd medioevo il desiderio di essere sepolti il più vicino possibile al Santissimo Sacramento era una costante per tutti i cristiani, e il cimitero parrocchiale, colloca– to attorno alla chiesa, rispondeva in parte a questo auspicio. Naturalmente in una società diseguale come quella medievale, nella quale il simbolo era proiezione della sostanza, una tomba non valeva l'altra. Nella corsa verso il paradiso alcuni luoghi di sepoltura erano assolutamente preferiti e, pertanto, appannaggio di pochi: ne erano esempio il cammino processionale, i dintorni delle statue dei santi o il perimetro esterno della chiesa, ove l'acqua piovana, benedetta per contatto col tetto, aspergeva incessantemente le spoglie mortali. Alcuni fedeli particolarmente privilegiati poi, religiosi o nobili, ottenevano di essere tumulati all'interno della chiesa, nonostante il divieto emanato nell'809 da Carlo Magna e costantemente rinnovato dai sinodi. Comune a nobili e contadini era poi la volontà di essere sepolti con i propri predecessori e, per chi riposava in chiesa, di avere nei pressi o direttamente sulla tomba il banco ove i parenti assistevano alla messa. Una continuità e una socialità familiare tra morti e vivi, insomma, che garan– tiva il perpetuarsi della memoria, manteneva la coscienza del lignaggio, inorgogliva i vivi e rassicurava i morenti. I signori di Vallaise non fecero eccezione e furono di norma sepolti in chiesa, accanto ai propri avi e al banco di famiglia. Il nucleo storico del potere di questi aristocratici puà essere individuato nelle tre signorie di Issime, Vallaise e Arnad, e sulla base delluogo di redazione dei docu– menti familiari si desume una chiara gerarchia tra le diverse dimore: non tutte erano egualmente importanti e sino al XV secolo nelle case forci di Perloz i Vallaise erano di gran lunga più presenti che negH altri centri, come del resto testimonia la derivazione del cognome gentilizio dai toponimo Valexia3 72 • Non stupisce quindi che proprio 371 Il presente saggio è scaturito dall'intento di analizzare le tombe gentilizie dei Vallaise al fine di contribuire ad una ricerca più ampia: lo studio delle cripte sepolcrali dell'aristocrazia mili– tare valdostana, delle quali spetterà agli storici dell'acte individuare tipologie costruttive, modelli e riferimenti ricorrenti. lncidentalmente è stata l'occasione per proporre un'ipotesi dell'evoluzione della chiesa parrocchiale di Perloz che qui si riporta per qud che è: una base di lavoro che si ri– tiene credibile ma che è ovviamente suscettibile di integrazioni o correzioni. Nell'apparato critico il compianto prof. Orfeo Zanolli è citato circa 50 volte: questo evidenzia come qualsiasi studio storico, attistico o sociale concernente la valle dd Lys medievale non possa non passare per la mo– numentale e certosina opera di documentazione e trascrizione di questo tenace ricercatore. Senza il ricorso a suoi precedenti lavori ben poco di questo saggio si sarebbe potuto scrivere: è doveroso sottolinearlo, ricordando una frase a lui caca: <<Chaque hirondelle à son nid». 372 Per Valexia si intendeva la porzione della valle del Lys al di sotto di Issirne e dell'orrido di
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