Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

106 Roberto Bertolin l'antica parrocchiale di S. Salvatore di Pecloz abbia dato per secoli sepoltuca ai nobili in questione 373 • Tuttavia le incertezze a riguardo sono ancora molte. lnnanzitutto non si sa nulla delle tombe dei signori di Hérères 374 • Pee quanto riguarda poi i Vallaise propriamente detti è probabile che sino almeno ai fratelli Guillaume e Jacques (1230- 1250 circa), capostipiti dei rami dell'Hôtel e della Côte, vi sia stato un unico luogo di sepoltura, stante la tendenza generalizzata ad essere tumulati "in famiglia", ma nulla si puo dire di precisa. Ardric, figlio di Guillaume, testando nel 1300 con l'intenzione di recarsi a Roma per il primo Giubileo, non fece riferimento alla sua tomba, anche se legando alla chiesa di Perloz 40 soldi contra i 20 previsti per quelle di Arnad e Issime sottoli– neo comunque la maggior importanza della parrocchiale di S. Salvatore3 75 • Al contrario, suo cugino Arduçon di Jacques, nel 1312, fu il primo Vallaise a collocare chiaramente la propria tomba nella chiesa di Perloz, alla quale lego 20 soldi; altrettanti ne dono alla chiesa di Issime, mentre 10 soldi furono previsti per quelle di Donnas e Arnad, confermando cosll'informale gerarchia delle località 376 • Arduçon pero accenno alla chiesa soltanto come acea di sepoltuca, senza precisare se vi fos– se un luogo particolare per l'inumazione, come una tomba di famiglia; impossibile stabilire se questo sia dipeso da schemi di redazione dell'atto tutto sommato ancora fluidi o se la localizzazione del sepolcro fosse cosl scontata da non meritare alcuna menzione3 77 • Quello che invece è cerro è che tre generazioni più tardi, alla fine del Trec~nto, la situazione non solo è più chiara, ma anche defiriitivamente cristallizzata: nella parrocchiale di Perloz esistevano due altari laterali nei pressi dei quali si trovavano altrettante zone di sepoltuca, l'una risecvata ai signori del camo della Côte e l'altra a quelli dell'Hôtel. Guillemore, ma spesso anche il solo abitato di Perloz. Fu <<in Valexia, in sala dominÏ>> che venne rogato, nel1195, il più antico documenta noto della famiglia. V. ZANOLU O. Inventaire des archi– ves des Vallaise, vol. I, in "Bibliothèque de l'Archivum Augusranum" (BAA) XVIII, Aosta 1985, p. XIII sgg. Per quanto arriene alla genealogia della famiglia si fa qui riferimento a quella pubblicata in ZANoLLI O. Inventaire des archives des Vallaise, vol. III, in BAAXXII, Aosra 1988, della quale si è mantenuta la forma francese dei nomi propri. 373 La chiesa di San Salvatore è citata perla prima volta in una bolla del 1176. Perl'evoluzio– ne della parrocchia di Perloz si veda ZANOLLI O. Li/lianes, III, Aosra 1988, p. 11 sgg. 374 Gunico resramento conservato ne! fondo Vallaise, quello di Ruffin, del 1344, non men– ziona illuogo di sepoltura. ZANOLLI O. Testaments et codicilks des seigneurs de Vallaise, in '~chi­ vum Augusranum" (AA) III, Aosta 1969, p. 21 sg. 375 ZANOLLI O. Testaments et codicilles cit., p. 1 sgg.. 376 Ibidem, p. 11 sgg.. 377 Gindicazione del luogo di sepoltura manca anche ne! più anrico testamento dei signori di Challant, quello di Gorofredo del1301, ma è già presente nei due successivi, ordinari rispettivamente da Beatrice, vedova di Gotofredo, ne! 1318, e da Ebalo, ne! 1323. V. ZANow O. Les testaments des seigneurs de Challant, in BAA, III, Aosra 1974, pp. 2 sgg. e 27 sgg..

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