Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 111 :rofferta di parti del costoso equipaggiamento del cavaliere era quindi un mezzo di ostentazione usuale, al quale perà, per umiltà, si poteva anche rinunciare: il citato Amedée dispose ad esempio che nel giorno del suo funerale, o in occasione del trige– simo, non si dovesse offrire alcuna armatura, né cavallo, speroni o altre superfluità. :raspetto esterno delle tombe dei Vallaise a fine Cinquecento è descritto in un verbale di sopralluogo redatto 1'8 febbraio 1587, nell'ambito di una lite avviata, l'an– no precedente, contro Jean-François La Creste, barone di Gignod, perla preceden– za nel Conseil des Commis 401 ; il corredo delle tombe, conseguenza di riti e usanze dell'aristocrazia militare, era evidentemente proprio a dimostrare illustro e l'antichi– tà della famiglia 402 • Ne risulta che a quella data sulle tombe gentilizie erano collocati sette stendardi, sorretti da altrettante lance, tre a destra, andando verso l'altare maggiore, e quattro a sinistra. Ogni lancia era accompagnata da due scudi e da un elmo con cimiero. Il primo degli stendardi di destra, collocato quindi sul tumulo della Côte, era rastremato verso il basso e recava dipinta l'arma di famiglia, composta <<de trois fesses de gueulle et trois d'argent avec deux estoylles et une croix aussy de gueulle au chef desdittes trois fesses d'argent>>. Ai piedi della lancia si trovavano due scudi: l'uno, decorato a fogliame rosso, portava di traverso al centro la scritta, in oro e a grandi caratteri, <<Ad rei memoriam>>; sull'altro, raffigurante lo stemma, era posato un elmo dorato con celata, avente per cimiero una testa di cervo. Il secondo stendardo era rettangolare mentre il terzo era cosl vecchio e annerito da non essere leggibile che per una quindicina di centimetri presso la lancia. Che si nattasse effettivamente di elmi, cioè di parti di armature, e non di dementi araldici dello scudo, è chiarito dalla precisazione secondo la quale <<au pied d'une chascune desdittes lances sont les heaumes comme à la précédente>>. Anche le quattro lance di sinistra, posate quindi sul sepolcro dell'Hôtel, erano accompagnate da due scudi ciascuno. Il documento è pareo di descrizioni: il primo stendardo, l'unico a conservare l'arma dipinta, recava in oro la scritta <<Pour souve– nance>>; il quarto era largo in alto e stretto in basso. Tutti, infine, avevano nei loro pressi un elmo avente per cimiero un levriero. Un altro documento dell'archivio di famiglia, infine, ci illustra quale fosse la situazione delle tombe poco prima del1616. Si tratta di una serie di deposizioni rese 401 AHR, FV, 88/II/2-3. 402 AHR, FV, l!I/5. <<Plus un acte et certification faysant foy comme dans l'esglise de Perlo en la vallée du dict Valleyse, et au dessus les tumbeaux et sepultures des seigneurs dudict lieu, se retreuvent sept estandards y mis par les predecesseurs des ditz seigneurs de Valleyse, avec leurs he– aumes, timbres, escussons et devises, touttes memoyres non seuelement de l'ancienetté et noblesse de laditte mayson, mais aussy preuve des services que les descenduz d'icelles peulvent avoit faictz>>. Il documento, nella parte concernente la visita alla parrocchiale di Perloz, è parzialmente pubbli– cato in ZANOLLI O. Les testaments des seigneurs de Cha/fant cit., p. XLIX.
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