Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
118 Roberto Bertolin La tombaA è stata realizzata successivamente visto che, come dimostra lo scavo, sormonta il muro B. Poiché una tomba di questa fattura non avrebbe avuto senso ali'esterno della chiesa, per di più sullato opposto al cimitero, dobbiamo conclude– re che essa si trovasse comunque all'interno dell'edificio religioso, contenuta in un corpo di fabbrica annesso allo stesso. Potrebbe trattarsi della cappella fatta costruire da François e Antoine verso il 1470, nella quale gli stessi chiesero di essere sepolti. Si spiegherebbe cos} dove avrebbe voluto farsi invece seppellire Louis, figlio di François, nel1500: chiedendo di essere inumato davanti alla cappella in questione, egli dispose in pratica di essere sepolto nella precedente tomba di famiglia, quella della zona B. Verso il1522, sullato destro, i Vallaise/Côte trasformarono l'altare di Sant'An– tonio in cappella. I lavori non dovettero essere rilevanti, comunque assai meno im– portanti di quelli realizzati sulla parete opposta dai membri dell'Hôtel. Forse anche per l'ingombro costituito dal cimitero, non sembra che il muro della chiesa sia stato sfondato verso l'esterno. La cappella di Sant'Antonio doveva limitarsi a una specie di oratorio contenuto nel muro, tant'è che nel1643 per indicare quella medesima struttura numerosi testimoni utilizzarono tranquillamente il termine "altare". Sullato sinistro, invece, lo sviluppo prosegul. Verso il 1560 il barone Antoine e il signore Louis, lontani cugini entrambi dell'Hôtel, fecero costruire una nuova cappella, costituita dal corpo 2; quasi tutto il sottosuolo dell'area pavimentale è oc– cupato da una cripta sepolcrale alla quale si accede da una botola posta in posizione centrale. I.;edificio divenne sede della cappellania di Nostra Signora di Pietà. Il27lu– glio 1608, ad esempio, il reverendo François Cappellin, in qualità di rettore, ne prese possesso < tant par apposition de superlis et bonnet carré comme par embrassement de l'autel d'icelle chapelle, et puis apprès par attouchement de verroil de la porte de la mayson d'icelle chapelle, et aussy par ouverture d'icelle et par tous aultres moyens qui sont de droict et rayson requis» 423 • La cappella era certamente collegata alla chiesa tramite l'edificio A, ma era in qualche modo separata da questo, visto che esisteva una porta con catenaccio. Con la costruzione della nuova cappella, l'annesso edificio A potrebbe essere stato trasformato in sacrestia. Sicuramente un locale avente tale funzione esisteva nei pressi del pilastro P al momento della ricostruzione della chiesa. Se ne apprende incidentalmente dell'esistenza dal contratto di costruzione della prima campata, dove si specifica che il muro di sotto doveva estendersi dal coro sino al muro della sacrestia. Il fabbricato fu poi demolito («a esté faict conclusion de gasté et ruyner le secret pour poursuyvre la fabrique de l'église»), cosa che non sarebbe stara necessaria se esso non si fosse trovato all'interno del perimetro della nuova parrocchiale. Un conto del 1617, oltre a accennare a tale demolizione, elenca le spese sostenute per allestire una 423 ANA, tappa Donnas, vol. 370, notaio Jean Cappellin, trascritto in AHR, FZ, vol. 65, p. 361.
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