Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 119 piccola sacrestia provvisoria all'interno del campanile («a fallu que iceux procureurs ayent faict ung petit secret au bas du closer») 424 • La frase è abbastanza chiara, perché se la piccola sacrestia fosse stata realizzata ali' esterno del campanile e non nell'angusta canna dello stesso, si sarebbe piuttosto detto au pied anziché au bas du clocher 425 • I lavori furono sorprendentemente impegnativi: vi si adoperarono Michel Perret e An– dré du Ros, per tre giornate, e Jacques Cappellin e Pierre Clerin per tre notti, per un totale di 12 giornate. Fu inoltre costruita una porta nuova, con cerniere, chiodi e ser– ratura realizzati appositamente; venne pure riaccomodata una lanterne/le, ovviamente indispensabile in quel locale completamente buio, e acquistata una pietra consacrata. Ma cosa ci sarà stato mai da fare, nella piccola base del campanile, che comportasse 12 giornate di lavoro? Lunica cosa che si puà immaginare è l'apertura in rottura della porta sullato ovest e la tamponatura di quella antica a sud, ormai troppo scomoda con il coro della nuova chiesa posto a nord. Certo che la quota dell'architrave della porta ovest (assai bassa) pare incompacibile col pavimento della nuova parrocchiale, e sembra piuttosto collegata al piano di calpestio precedente; oppure a un momento in cui illivello definicivo del nuovo pavimento, a cantiere aperto, non era ancora cosl chiaro, soprattutto per la presenza di numerose rocce da minare. La presenza di affreschi nella canna campanaria suggerisce infine che ancicamen– te in quest'ultima sia stata allestita una minuscola cappella, che potrebbe aver anci– cipato lo sviluppo di quelle successive. È naturalmente solo un'ipotesi, ma è difficile immaginare che dei costosi affreschi siano stati realizzati in un luogo estraneo al culto e cosl dimesso come l'interna del campanile. Si deve aggiungere un'ultima cosa a proposito dell'altare della Vergine. Anche se con la costituzione della cappellania della Pietà vennero costruite, in successione, le due cappelle di cui si è detto, un altare intitolato alla Vergine continuà a essere pre– sente a sinistra dell'altare maggiore. Questo emerge chiaramente dalle testimonianze rese nel1643, che collocano nei pressi dell'altare laterale «de Notre Dame» il banco dell'Hôtel e, davanti a quest'ultimo, il sepolcro di quel ramo. Individuare la posizio– ne di questi tre dementi, altare, banco e tomba, è allo stato attuale impossibile, ma è indubbio che essi vadano ricondotci ali'area compresa tra il campanile e il muro B; se l'altare fosse stato addossato al campanile si spiegherebbe anche la presenza del sottostante pavimento in malta, rinvenuto nello scavo, ma quest'ultimo elemento è tutto da verificare. Ancora nei primi decenni del Seicento la vecchia chiesa di Perloz era dunque 424 APP, III/22/7, trascritto in AHR, FZ, vol. 65, p. 309. 425 I.:area esterna sulla quale si realizzo poi il locale 1 doveva essere occupata in parte dall'ab– side e in parte dai cirnirero; è ben noto quale difficoltà costituisse in antico lo spostamemo delle tombe che, si badi bene, erano quasi sempre di famiglia. Le richieste di traslazione, anche se avanzate dalla Comunità, davano in genere luogo a opposizioni, contenziosi, ricorsi alle autorità ecclesiastiche ecc. di cui non vi è in questo caso traccia.
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