Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

120 Roberto Bertolin piuttosto piccola: misurava una quindicina di merri di lunghezza, per 6-7 di larghez– za; aveva cioè le dimensioni della primitiva chiesa di Arnad (IX-X sec.), che pero era stara notevolmente ampliata, con il raddoppio della navata centrale e l'aggiunta di quelle laterali, già verso la metà del XII secolo. Dopo il crollo demografico del XIV secolo, a fine Cinquecento la popolazione europea aveva raggiunto e superato i numeri di metà Trecento, quindi non stupisce che i vescovi Marco Antonio Bobba (1567) e Luigi Martini (1614) abbiano ingiunto ai parrocchiani di Perloz, a pena di interdetto, di restaurare e ampliare la loro chiesa, evidentemente ormai sottodimensionata perla popolazione localé 26 • Cosl corn'era disposta, pero, la parrocchiale era difficilmente allungabile, a causa dell'elevata pendenza del terreno, a est, e della presenza di roccia, a ovest, per cui si opto per la sua ricostruzione, con rotazione di 90 gradi della navata. Evidentemente il progetto prevedeva la realizzazione di un edificio composto dai coro a nord, con abside e presbiterio, e una navata unica suddivisa in tre campate, coperte da altret– tante volte a crociera. Il nuovo portale, collocato all'incirca in corrispondenza di quello precedente, si sarebbe cosl inserito in facciata. Ogni campata aveva appros– simativamente le dimensioni della navata della vecchia chiesa; fu tenendo conto di tali misure che si lasciarono inizialmente due spazi vuoti a nord della parrocchiale antica, destinati alle future prime due campate, e si costrul nel1616 il nuovo coro, nella sua posizione attuale. Dai mese di maggio 1617 si realizzo la prima campata, con i muri laterali che proseguivano sino al campanile e alla vecchia chiesa, la quale, non essendo stata ancora abbattuta, garantiva comunque il culto. Si demoll, come si è detto, anche la vecchia sacrestia realizzandone una provvisoria. Il 22 dicembre fu messa in opera la carpenteria del retto, e nel mese di marzo 1618 venne affidata la costruzione del resto dell'opera. lntanto si stava terminando la prima campata. Anche i vecchi altari erano stati nel frattempo spostati; non solo quello maggiore, indispensabile alla liturgia, ma anche quelli laterali. Questi ultimi occuparono già probabilmente la loro odierna posizione: quello della Vergine a sini– stra (ovest) e quello di Sant'Antonio a destra (est), negli angoli alla fine della navata, nei pressi del coro. A ovest la roccia costituiva un serio ostacolo, e si dovettero sparare numerose mine. Il conto del sindaco Georges Cheynuyl per l'anno 1618 comprende la spesa sostenuta per illavoro «faict à rompre la roche dans l'église où à present est l'autel de Nostre Dame», ed è evidente che tale altare si trovava in quelluogo da poco tempo, visto che si è ritenuto di dover precisare «ou à present est» 427 • A questo punto la chiesa nuova, ancorché incompiuta, era già in grado di sod– disfare le esigenze liturgiche: nel dicembre 1618 venne benedetta 428 ela vecchia par- 426 ZANOLLI O. Li/lianes, III cit., p. 25. 427 APP, VI/67/12, trascritto inAHR, FZ, vol. 66, p. 377 sgg.. 428 Per curiosità si aggiunge che le nuove finestre non avevano vetri, ma verreres, cioè fogli di carra rinforzati da un impasto di farina e unti con olio. Il conto dell617 registra le spese sostenure

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