Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 121 rocchiale poté essere abbattuta per consentire il completamento dei lavori. Vi prov– videro i parrocchiani, già tenuti alle corvée per il trasporto dei materiali e lo scavo delle fondazioni 429 • Le ultime fasi dei lavori alla chiesa sono note: nel marzo del 1619 si inizio la seconda campata, il tetto dell'ultima campata venne posato nell'ottobre del1620, e nel 1622 l'opera poteva infine considerarsi ultimata. Per quanto riguarda la vecchia chiesa, le parti demolite dovettero essere il muro nord, dai pilastto G al campanile, e l'abside, dietro l'altare. Per sostenere la volta a erodera si realizzarono i tre pilastri interni negli angoli nord-ovest, sud-ovest e sud est (quest'ultimo comporta l'invasione della tomba D), oltre a quello appoggiato alla facciata ovest del campanile. Gli dementi appena esposti si deducono analizzando la pianta, mentre è documentato che un ulteriore pilastro venne appoggiato alla parete sud del campanile, per sostenere l'arco che da questo si doveva unire alla facciata della chiesa 430 • Dopo la costruzione del suddetto arco potrebbe essere stata realizzata la tamponarura che inglobo il precedente altare. Fu probabilmente durance i citati lavori di demolizione che venne sfondata la volta della tomba A. Di certo, mentre le pietre di risulta furono riutilizzate per la nuova chiesa, i calcinacci vennero smaltiti nella tomba stessa, come dimostra la pre– senza di numerosi frammenti di affresco. Evidentemente deve esserci stato un accordo con i signori di Vallaise per la trasla– zione delle spoglie degli avi, portate probabilmente nella vicina tomba della cappella della Pietà; questo spiegherebbe perché, in quest'ultima, una cospicua quantità di ossa umane sia disposta alla rinfusa in vari mucchi. Dove siano finiti i resti dei signori della Côte è ancora più difficile da ipotizzare: forse nella vicina tomba de.ll 'Hôtel, oppure ad Arnad, nella cripta della cappella del Carmine, dove ormai essi si facevano rumulare da una sessantina d'anni. Attorno al1620, come si è visto, erano intanto iniziati i lavori di ristrutturazio– ne della cappella della Pietà da parte della confraternita del Rosario. Se ne occupo il muratore Martin Glexa, le cui inadempienze dettero luogo ad un contenzioso: da un sopralluogo del1621 si evince che la ttavatura era ttoppo rada e le lose non sovrapposte a dovere, che il soffi.tto a volta doveva essere ancora completato dalla parte della chiesa, che le cornici non erano conformi a quelle già presenti nella chie– sa e che l'altare doveva essere rifatto 431 • Di opere sotterranee e di pavimento non si parla; quest'ultimo ha conservato la quota originaria, più bassa rispetto a quello della a tal scopo. Si acquisto pure l'incenso necessario alla benedizione, alla quale parteciparono cinque sacerdoti. APP, III/22/7. 429 ANA, tappa Donnas, vol. 1878, notaio André Yeuglia, trascritto in AHR, FZ, vol. 66, p. 293 sgg. 430 APP, III/29/3, trascritto in AHR, FZ, vol. 66, p. 209 sgg. 431 APP, V/62/11, trascritto in AHR, FZ, vol. 67, p. 1 sgg.
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