Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
140 Bruno Orlandoni il castello a Maria Vittoria Coardi di Carpeneto 493 • Morta Maria Vittoria, il marito Paolo Giuseppe Coardi e il figlio Carlo Cesare vendevano la proprietà a Jean-Pierre Gerbore, il 17 luglio 1798. Saranno i Gerbore, infine, a vendere l'edificio nel1873 ad Emanuele Bollati, dai cui eredi passava definitivamente al Comune di Saint-Pierre, anuale proprietario. 23.2 lL CASTELLO AITUALE La prima cosa da fare per cercare di capire i diversi aspetti dell'evoluzione del complesso monumentale consiste in una lettura di cio che ne resta oggi e in una ri– costruzione di cio che esisteva in passato: vedremo, infatti, che cio che si puo visitare oggi è solo, ad essere ottimisti, una metà del castello originario, la cui altra metà è andata distruna nel corso dei primi tre quarti dell'Ottocento. Proviamo ad analizzare l'edificio enucleandone le diverse parti superstiti. n comprensorio del castello inizia sulla strada che sale dal paese al municipio. Lasciata la strada asfaltata si imbocca la rampa accionolata che salendo sul roccione porta all'ingresso. Questa rampa segue in maniera puntuale il tracciato di accesso an– rico, come documentato da una preziosissima- e precisa- pianta disegnata alla fine del Seicento dall'ingegner Bellano per conto della moglie e delle figlie (e generi) di Pierre-Philibert Roncas, che stavano litigando suU'eredità delloro illustre congiunto. La rampa, partendo alla base del roccione si muove verso sud compiendo poi una sotta di ampia curva in salita a 180° per portare ad uno spazio triangolare che costi– ruisce una sotta di piazzale di accesso aU' edificio. Anche questo piazzale, sicuramente rimaneggiato dal Boggio, segue nel suo insieme la planimetria antica. Appare infatti identico nella pianta del Bellano sono la definizione di "rivellino". A questo punto abbiamo di fronte a noi la parete di accesso al castello che possiamo dividere in due parti distinte: a sinistra un corpo fabbricato chiuso, a torre, con il paramento in pie– tra a vista regolare, di buona fattura- anche se in alcuni punti malamente rinzaffato nel corso di restauri recenti - è individuabile in un corpo che in moiti documenti è citato come tour du canon. A destra una lunga parete intonacata, sormontata da merli a coda di rondine. La parete, pesantemente sconnessa, termina alla sua estremità de– stra (sud) in una torretta cilindrica e si apre, alla sinistra (subito a destra della tour du canon), in un portale di ingresso di fanura antica ma sicuramente rimontato e quindi non necessariamente nella sua sede originale. Nelle mura del rivellino o nei parapeni adiacenti si vedono stipiti e mensole in pietra provenienti dalle demolizioni di fine '800, forse dall'elevato delle mura dello stesso riveUino, rasate dal Boggio. Varcato il portale si entra nel castello il cui interno puo dividersi in tre parti distinte. La fascia centrale, oltre il portale, è una rampa in salira, acciottolata e gradi- 493 1784, 16 août. La comtesse de Carpenetto, baronne de St. Pierre, autorise à titre purement précaire le curé local à se servir de l'eau et de quelques chambres du chdteau. AHR, FR, caregoria 3d, mazzo IY, n. 64.
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