Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
142 Bruno Orlandoni ultimo cortile nel quale si trovavano un piccolo edificio, adiacente al corpo preceden– te, che i documenti citano come poele, nonché un forno a cui era possibile accedere anche da est, tramite E. Un sentiero di accesso che saliva sul roccione e di cui sono ancora oggi visibili alcuni dementi delle strutture di sostegno. La letrura della pianta del Bellano nel corso delle nostre ricerche è stata compli– cata dai fatto che non ne avevamo compreso bene il significato. Pensavamo infatti che definisse la situazione del castello al momento della sua stesura nel 1683. La scoperta di una lunga serie di documenti di estimo e di inventari tutti databili alla fine del Seicento, alcuni dei quali legati alla stessa temperie che aveva visto la re– dazione della pianta, ci ha permesso poi di capirne meglio il significato. La pianta infatti doveva servire a definire l'entità dei lavori fatti svolgere al castello dai defunto Pierre-Philibert Roncas. Non rappresenta quindi la situazione posteriore, ma quella precedente a questi lavori: la situazione posteriore ai lavori non aveva nessun biso– gno di essere disegnata, essendo sotto gli occhi di tutti. La pianta documenta cioè lo stato del castello verso il 1660. Questo stato sarebbe poi mutato in seguito alla campagna costruttiva voluta dai Roncas nel corso del decennio 1660-70, le cui tracee sono chiaramente reperibili negli estimi scritti e negli inventari. In questi, infatti, si trovano elencati e descritti vani e stanze collocati in corpi fabbricati che nella pianta non appaiono perché fatti costruire dai Roncas. In particolare dalla pianta si evince che tutta l'area corrispondente all'interrato voltato a botte sotto la prima parte del giardino, fino al 1660 era in realtà un grande cortile, mentre anche la tour du canon era isolata: cio significa che parte degli appartamenti settentrionali- perla precisione la !oro metà ovest - non esisteva ancora. In altri terrnini la pianta permette di definire l'en ti tà del castello tardomedievale, mentre i documenti scritti ad essa relativi o subito posteriori permettono di ricostru– ire l'entità delle aggiunte volute dai Roncas. Il complesso su cui il Roncas interveniva era costituito da: 1. La rampa d'accesso con i suoi muri di contenimento ad ovest e sud verso la chiesa (esistente ancora oggi); 2. Il rivellino di ingresso con un grande portale esterno oggi scomparso {esistente in pianta ma rasato in alzato); 3. La scuderia, esterna all'attuale cinta ovest (scomparsa); 4. La torre sud-ovest che chiudeva la scuderia, a picco sulla chiesa (scomparsa); 5. La parete ovest della tour du canon (esistente) e, alla sua estremità destra; 6. Un secondo portale a chiudere l'accesso alla parte più interna del castello (esi– stente). Entrati da questo secondo portale si trovavano: 7. Una sotta di basse-cour (scomparsa) che occupava l'area su cui oggi stanno l'in– terrato voltato a botte e la sovrastante porzione occidentale del giardino;
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