Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

146 Bruno Orlandoni cento troviamo un unico salone con ben sette finestre in un inventario del1709 494 • Dal momento che sulla porta della torre del viret si trovano le tracee di una data al 1709 495 è verosimile ipotizzare una campagna di restauri in quell'occasione, forse per rimediare ai guasti provocati dalla cessione temporanea del castello alle truppe tede– sche impegnate nella guerra di successione spagnola, di passaggio dalla Valle proprio in quell'anno. Un ulteriore elemento che planimetria e tipologia indurrebbero ad assegnare al castello antico dei Saint-Pierre, infine, è la scomparsa torre angolare di sudovest. La sua presenza, innestata nella cinta prirnitiva, avrebbe avuto un precisa significato po– liorcetico. Copriva infatti tutta la rampa di accesso dalla chiesa al castello e permette– va di colpire alle spalle chi si fosse presentato di fronte ai portali di accesso: era quindi una classica torre di fiancheggiamento. Avrebbe pero anche potuto essere costruita contestualmente alla scuderia vecchia di cui costituiva l'appendice meridionale. Nulla sappiamo invece sull'ubicazione e sulla consistenza di altri corpi fabbrica– ti, che pure dovevano esistere. Zanotto ha pubblicato un documenta relacivo all'in– vestitura di Giovanni di Saint-Pierre nd 1408. Il documenta cita una "medietatem castri Sancti Petri Castri Argentei, in qua medietatem est una turris vocata antiturris una domus sita iuxta primam portam dicti castri quae appellatur domus de porta, et una sala quae attingit secundam januam dicti castri una cum curte in medio eo– rundem cum eorum appendentiis et pertinentiis universis" 496 • Ora se la sala poteva anche far parte del corpo degli appartamenti meridionali - ma non è detto - difficil– mente individuabile è questa "antiturris" (forse proprio la torre di fiancheggiamento di sudovest?) e comunque assolutamente non individuabile è la "domus de portà', evidentemente demolita poi nd corso di qualcuna delle successive campagne Vulliet o Roncas. Cosl del tutto sconosciute sono le trasformazioni che il castello dovette subire nel corso del Quattrocento. Il fatto che tra ill420-30 e il1470-80 i Saint-Pierre ab– biano avuto in famiglia ben tre canonici della cattedrale, tutti molto potenti e uno, il più giovane Luigi, addirittura responsabile di tutti gli interventi architettonici sulla chiesa madre della diocesi, in quanto primo magisterfobricae della stessa, induce ad immaginare come inevitabili delle ricadute anche sul castello. Queste pero sfuggono alla nostra ricerca. I.:unico dato su cui in passato ho già richiamato l'attenzione e su cui continuerei ad insistere è l'evidente assonanza tra i capitelli degli stipiti del portale esterno e i ca– pitelli - di ben altra qualità e complessità, ma anche di altro materiale - del chiostro 494 AHR FR, 3C, mazzo III, n. 26. 495 La data, incisa a posteriori sul più antico paramento murario tardomedievale, è inscritta in un cartiglio barocco e doveva consistere nella serie delle quattro cifre in metallo 1 - 7-0- 9. Si vedono chiaramente i fori per l'inserzione delle cifre. 496 ZANorro A Castelli valdostani, Aosta 1975, p. 140.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=