Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 149 Confermerebbe questa individuazione il fatto che il passaggio successivo dei visitatori era alla "place du four" che sappiamo essere stata ali' estremità orientale dell'attuale giardino, proprio di fronte al salone. Poi ancora al "poelle" ad ovest del forno. In alternativa si puo anche immaginare che "membre des tinnes" e sala d'armi si trovassero invece nel corpo centrale del castello tra le due torri maggiori. In tai caso - improbabile - dovremmo pero immaginare in quell'area assetti diversi da quelli attuali, poi persi in seguito a successive trasformazioni, e dovremmo forse anche immaginare l'esistenza di un secondo viret, poi demolito 503 • La successiva parte dell'estimo ridiventa più chiara. Cita, nell'ordine "le grand membre des partes", una "despense basse", la "grand cuisine ordinaire" che stava al di sopra del suddetto "membre des partes", una sala ad ovest della cucina dotata di gran– de camino, un'altra sala al di sopra della cucina, anche questa con camino, e un'altra stanza ad essa vicina verso ovest. Siamo chiaramente nel corpo degli appartamenti meridionali. A questi era connesso un piccolo "gabinet prez ladite sale tendant à la place du canon". Questo "gabinet" sembrerebbe non poter essere altro che il vano voltato posto sopra la terza porta, che in effetti era adiacente al vano superiore occi– dentale degli appartamenti sud 504 • Tutti i vani erano dotati di serramenti, ferrature e, soprattutto, "portail de pierre de taillie et les cheminées de pierre de taillie de quattre membres, sauf la cheminée de la sale du costé au couchant, scavoir la plus haute qu'est ouvragée d'une grand façon de ... [lacuna] et le grand sollan de toutes les ... [la– curra] à la françoise". È questa, di fano, la più completa descrizione dell'insieme del corpo meridionale del castello, demolito poi dai Gerbore all'inizio dell'Ottocento. La stima dell'edificio si chiude con la valutazione di 19.400 scudi e la precisazio– ne che "l'altra metà" non descritta era "de plus grande extimation". Non è semplice stabilire cosa facesse parte di quest'altra metà ma si deve osservare come dall'estimo manchino almeno il torrione maggiore centrale e la torre nord. Il documenta dell603 oltre a questo estima contiene pero ben altre testimo– nianze. Volendosi documentare i moiti lavori compiuti dalla famiglia Vulliet si con– vocano otto testimoni, sei dei quali ottuagenari e uno addirittura centenario, che ricostruiscono la storia dell'edificio per tutto l'arca della proprietà Vulliet, cioè per tutta la durata del XVI secolo. Le deposizioni sono molto simili, tranne che per mi– nime varianti. Ne seguiro quindi una nel dettaglio per segnalare poi le varianti. La più significativa di queste deposizioni, data l'età del personaggio, è quella di 503 Cio appare improbabile perché tutte le testimonianze sembrano citare sempre solo un viret; tuttavia si deve osservare che il caso di due viret, (anche li uno dei quali poi demolito) oppure di due scale a pochi metri di distanza l'una dall'altra sono documentati in Valle almeno da un altro caso, quello del castello di Issogne. 504 Si tratterebbe, in tai caso, di un dato utile a datare questo cabinet sopraelevato sulla porta alle campagne cinquecentesche dei Vulliet.
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