Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 151 8. "de mesme les crottes y existantes près la première porte qui sont à présent esta– bleries"; 9. "Plus le poelle existant du levant de la grand cuisine"; 10. "et les petits gabinets jouxte ledit poelle existants du costé du clocher dudit lieu de St. Pierre"; 11. "et encor la dispense qu'est soubs la chambre existante près de la grand cuisine du couchant et du costé de l'eglise de St. Pierrê. ll Davy ricorda ancora la realizzazione degli stabili di Pra Conta "soubs et prez ledit chasteau" e abbellimenti vari all'interno del castello, quali "la cheminée de la chambre du figuier" o quella "de la grand cuisine". La deposizione del Davy si chiu– de con il ricordo della morte di Carlo Vulliet, "sont environ vingt neuf ans", con la successione del figlio primogenito, Giovanni Pietro, con i lavori ordinati da quest'ul– timo il quale: 1. "avroit faict faire le couvert et fourniment desdites crottes existantes auprès de ladite première porte du chasteau"; 2. "aussy la ferrure de la fenestre du gabinet des armes, et autres choses ...". ll secondo testimone, Nicolas di Luigi Davy, ottantacinquenne, conferma quan– to detto dal precedente. Aggiunge pero un'ulteriore informazione utile alla collo– cazione della "place des hachés", là dove la dice "au devant la dite tour" riferendosi alla "tour du canon". Per quanto riguarda il saione e l'attiguo "gallatas", coïncidente con la "galarietta" del Bellano, precisa che erano stati costruiti insieme a "couvert et crottons soubs existants". Della torre nord "du costé du septentrion et de Pra Contà' precisa che era stata eretta "jusqu'environ trois toises de muraillie d'haut". Conferma anche la costruzione del viret "à laquelle manefacture estoient un maistre Claude Vuillermet et maistre Nicolas et plusieurs autres qu'il ne scavroit nommer". Il Davy aggiunge di non ricordare bene le date di questi lavori che pero avrebbero dovuto svolgersi "y peut avoir septant'ans", cioé verso il1530-1535 505 • Per quanto riguarda i lavori svolti su commessa di Carlo Vulliet, Nicolas Davy precisa che il "gabinet sur la dite place (allant vers les hachés)" era "appellé le gabinet des armes". La terza deposizione, rilasciata da un giovanissimo sessantenne, Bastiano di Pier– re Delaie, non aggiunge nulla di nuovo. Il Delaie riferisce i fatti per sentito dire. Solo i lavori condotti alla scuderia per ordine di Carlo Vulliet li ha visti di persona, ma da lontano, "y ayant veu ouvrier et maistres en passant par le cimittière du lieu duquel l'on peut voir toutes les dites choses". 505 Un demento - molto ipotetico - per un antequem sarebbe fornito dai testamento dello stesso Giovanni Vulliet. Questi fascia alla moglie due stanze nel castello, precisando che gli eredi avrebbero dovuto permertere, qualora le stanze non fossero state di gradimento, di permettere alla donna di sceglierne altre: "alias duas digere quas maluerit in dicto Castro, salva aula" (Y. Aca– démie Saint-Anselme, Fonds Laie Démoz doc. 14: 1539 Relevé sur une copie existante aux archives paroissiales de St. Pierre). La sala c'era quindi gi~. Va da sé che non sappiarno se fosse quella atruale, ali' estremi~ est del castello.
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