Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di casteOi 153 porte à l'entrée dudit chasteau à main droicte", compresi gli scantinati addossati alla prima porta. E ancora il "poelle" a fianco della grande cucina, il "gabinet" verso il campanile, lo scantinato sono la sala di sudovest, oltre al solito complesso nord di Pra Conta, fuori dal castello. Si riconferma infine che Giovanni Pietro Vulliet aveva fano coprire gli scantinati accanto alla prima porta del castello e sistemare "la ferrure de la fenestre du gabinet des armes". Anche questo testimone ricorda bene le figure dei due capomastri Nicolas Torto e Claude Vuilliermet. Il sesto testimone è l' ottantenne Vincent de Bernard Bonyer. Conferma che della torre "près la première potte en entrant à main gauche" Giovanni Vulliet aveva fano costruire solo la porzione inferiore "jusqu'à l'hauteur de trois ou quattre toises"; cosl per la torre nord, costruita per quattro tese di altezza. Il salone era stato solo iniziato mentre si erano costruiti per intero il corpo del viret, il "galatas" settentrio– nale e i cinque grandi portali in pietra lavorata. Carlo aveva fano terminare i lavori iniziati dal padre (le due torri e il salone col suo camino) e costruire poi il "gabinet des armes", piazze e muraglie tra cui quella "du septentrion" con il granaio, quella sud, e lo scantinato a fianco del primo ingresso, il "poelle" con accanto il "gabinet ... du costé du clocher", la dispensa sotterranea sono gli appartamenti meridionali, e gli alloggiamenti di Pra Conta e "l'oratoire au lieu dict la Barmaz". Anche questo testimone ricorda "entr'autres deux maistres qui accoustroient les pierres couppées nommés l'un maistre Claude Vuilliermet et l'autre Nicolas Torto et beaucoup d'au– tres qùil ri a tenu en sa mémoire". Anche il settimo testimone conferma puntualmente tutte le affermazioni dei precedenti. Si trattava di Jean Escoffier, ottantaduenne. La sua è una testimonianza di particolare peso dal momento che aveva avuto Giovanni Vulliet per padrino di battesimo. Suo padre era stato castellano di Saint-Pierre per conto dei Vulliet e sia lui che suo fratello erano stati fattori di una parte dei beni Vulliet. Escoffier aveva quindi frequentato il castello con regolarità per tutta la vita e ne conosceva le vicende per via diretta. :L ultimo testimone è Antonio di Maurizio di Pietro Lambert. Questi ricorda di aver partecipato debitamente acconciato "en pleurant", da giovane, "à l'enterrement dudit seigneur Uean Vulliet] habillé d'un habit comme les autres pauvres", con la sua "torche allumée en main". Non aggiunge nulla alle deposizioni precedenti che pero conferma nel dettaglio. 23.7 LE CAMPAGNE Dl GIOVANNI VULUET: NICOLAS TORTO E CLAUDE VULLIER– MET, COSTRUITORI DEL VIRETDI SAINT-PIERRE. Queste deposizioni e l'estimo redatto dal Brun e dai due Cozian permettono quindi di ricostruire quasi tutte le trasformazioni subite dal castello nel corso del Cinquecento. I primi lavori vennero condotti per ordine di Giovanni Vulliet attorno al 1530- 35. Si rifacevano ben cinque portali in pietra da taglio. Si costruiva tutto il rivellino

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