Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 157 più facile che Giovanni Vulliet, ministto di Carlo Il, rra le massime autorità del ma– landatissimo stato sabaudo, fosse della partita con Challant, Gonzaga e Leschaux e ordinasse fortificazioni più moderne al suo castello, sia per difendersi personalmente che per contribuire da parte sua alla difesa dello stato. Si puà anche riflettere sulla collocazione planimetrica delle cannoniere del ca– stello di Saint-Pierre. Esse, infatti, rittovandosi in tutto il fronte nord, ne implicano in un cerro senso l'esistenza. La loro disttibuzione, a ben guardare, è pero abbastanza particolare. La maggior parte si ttova infatti in quello che è il corpo emergente verso nord, la "tour ronde", vera e propria torre con gli assi angolati di 45° rispetto agli altti corpi del castello. Non troviamo poi cannoniere nella successiva parete verso ovest e le ritroviamo sono il coronamento della torre occidentale. A questo punto già solo dall'osservazione formale, prima della scoperta del documente dell603, ci si sarebbe ben potuto chiedere se la torre nord non fosse per caso stata costtuita solo in quest'occasione, su comrnessa Vulliet verso il 1540, e ci si sarebbe potuto chiedere anche se, al momento di questa costtuzione, la torre ovest "a sinistta dell'ingresso" non fosse stata per caso ancora isolata, se cioé il corpo che la connette alle torri orien– tali non fosse stato costruito solo dopo, al tempo dei Roncas 512 • Si puà fare anche un' osservazione aggiuntiva sul problema di questa torre nord a cannoniere. Nella sua collocazione irregolare rispetto agli assi principali del ca– stello, dà alla pianta del complesso un andamento a dente di sega, o a stella, che è ulteriormente accentuato dai rivellino; questo assetto è specifico delle fortificazioni cinquecentesche, come possiamo vedere anche in Valle da alcune delle bastionature della cinta di Renato di Challant a Verrès o da un corpo del castello di Monrjovet, e come apparirebbe anche da alcune piante relative all'assetto del castello di Bard prenapoleonico 513 • Per quanto riguarda il rivellino si puà anche ipotizzare un legame con Verrès, perché l'idea dell'ingresso ttamite un baluardo fortificato a cui si accedeva da un ponte levatoio sopra un fossato - di piccole dimensioni dati gli spazi disponibili - è, di fano, la stessa idea dell'accesso al castello di Verrès risistemato per ordine di Renato di Challant sotto il conttollo del capitano De Valle. 512 Avanzo queste ipotesi solo per verificare tutte le possibilità effettive. In realtà una datazio– ne tarda collide con l' ipotesi di costruzione del corpo delle latrine ali' epoca di Luigi di Saint-Pierre. Ad un'osservazione superficiale le murature esterne del corpo angolato settentrionale e quelle del corpo delle latrine sembrano del tutto continue. Per altro siamo in un'area che potrebbe aver subito rimaneggiamenti al tempo del restaura Boggio che potrebbe aver cancellato le tracee di eventuali sovrapposizioni. Se queste ci furono, furono comunque quelle del corpo delle latrine sul corpo angolato, che rispetto alle latrine è o contemporaneo o precedente. 513 ÜUVERO A. Mélanges historiques sur la Vallée d'Aoste, Plan géométrique du rocher de Bard, levé en 1827et de sesfortifications, découvertes et levéespendant les années 1830-1831-1832-1833, en déblayant le terrain pourfoire place aux nouvelles constructions, Torino, Bibl. Reale St. Patria 140.
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