Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

14 Gabriele Sartorio dalla presenza di battuti di calce formatisi probabilmente al momento dello svuo– tamento del materiale dopo la cottura e del suo conseguente "spegnimento" 18 • Un ulteriore dato di indubbia importanza fornito dallo scavo archeologico riguarda la sequenza temporale tra la fornace e la costruzione del muro di cortina del recinto difensivo superiore, o almeno la sua porzione orientale: infani la fossa di fondazione del muro taglia e distrugge i resti del forno, che dunque doveva avere già assolto alla sua funzione al momento dell'edificazione della cortina, avvenuta, come sembrereb– be testimoniare il conto stesso più oltre, poco dopo il completamento del donjon. Un altro spunto di riflessione è offerto dall'esistenza di un secondo forno, col– locato sono il borgo di Châtel-Argent: di che abitato si sta parlando? Lo scriba si riferisce alla Villa Nova del 1273 o ad altro? Il problema non è di facile soluzione come potrebbe a prima vista sembrare. La Villa Nova, attuale Villeneuve, viene uffi– cialmente fondata, come ricordato, nel1273 19 , ma certamente doveva già esistere un centro abitato nel punto ora occupato dal capoluogo 20 • Se tuttavia lo scriba si fosse voluto riferire a quel borgo, non si capisce perché, a solo un anno di distanza dall'ot– tenimento delle franchigie, non abbia fano uso del termine corretto di Villa Nova. Un abitato doveva del resto cenamente esistere anche nei pressi della chiesa di Santa Maria, sullo sperone roccioso a strapiombo sulla Dora, come hanno testimoniato scavi ormai datati e recentemente rianalizzati 21 : appare intrigante ma difficile che il compilatore del conto volesse segnalare una differenza a livello giuridico tra i due nuclei insediativi (un abitato dotato di franchigie ed uno sono il direno controllo signorile), visto che dalla premessa delle .franchises del 1273 sembra potersi ricostru– ire un territorio della Villa Nova comprendente·anche il sito occupato dalla chiesa 18 Per "spegnimento" si imende il processo tecnico di idratazione della calce viva ottenuta in seguito alla cottura. 19 DAUDRY D. Le bourgde Vil/meuve et sesfranchises, Aoste 1967, pp. 9-20. 20 "In villa infra dictos terminas dacta, constructa et construendd' (DAUDRY D. op. cit., p. 13). 21 DE GATTI$ G. 1 CoRTELAZZO M. 2007, op. cit. pp. 203-211. Gli scavi, condotti nel1977 (MOLLO MEZZENA R. Primi elementiper ID studio della pietra ollart! in Valle d'Aosta, in La pietra ollare dalla prt!istoria all'età maderna, Atti del Convegno Archeowgia de//1talia Settentrionale (16-17 ottobre 1982), 5, Como 1987, pp. 59-114), avevano trovato in realtà due sole strutture, databili tra V e VI secolo. Gli scavi successivi condotti tta il1982 ed il1985 (PERINETTI R. Il battistero paleocristiano della chiesa di Santa Maria di Villeneuve, in BEPA, XV, Aoste 1983, pp. 205-213; PERINETTI R Gli edifici paleocristiani di Villeneuve (Aosta), in Atti del VI Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana (Pesaro– Ancona, 19-23 settembre 1983), Ancona 1985, pp. 809-823; PERINETTI R Chiesa di Santa Maria di Vil/meuve. JWultati delleprime campagne di scavo, in BASA, I (Nuova Serie), Aosta 1985, pp. 160-198) sul sito della chiesa di Santa Maria avevano invece confermato l' esistenza di più fasi relative ad un complesso religioso di fondazione paleocristiana, ma nessun dato circa abitati in prossimità. I.:esistenza di un piccolo nudeo insediativo nei pressi della chiesa stessa, oggi in stato di deplorevole abbandono, ma recante particolari atchitettonici databili al tardo Due-Trecento, permette tuttavia di ipotizzare l'esistenza di un centto demico antecedente: l'assenza di dari archeologici induce in ogni caso ad una certa prudenza nelle affermazioni.

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