Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 163 di Nus il6 febbraio 1540 529 , e ancora Ludovico di Nus e Giovanni ed Ercole Vulliet il 10 marzo 1541 530 • In altri termini Nus e Vulliet appaiono sempre insieme, in ordine prima l'uno e poi l'altro, a volte invertendosi le parti; cosa, questa, delicatissima, se si pensa alla quantità di liti documentate dagli stessi verbali proprio sul problema della "préséance", e quindi testimonianza di assoluta famigliarità tra i due gruppi. ln aleu– ni casi, come per esempio nella riunione del 14 giugno 1542, vediamo addirittura il "dominus Sancti Petri Johannes vulliet" apparire alla riunione "pro dominis Nusii", cioé in rappresentanza dei Nus 531 • Cosl avverrà ancora il 3 novembre 1542 quando Giovanni Vulliet rappresenterà sia i Nus che i Pont-Saint-Martin 532 , il 28 febbraio 1544 quando di nuovo Giovanni interviene anche in rappresentanza dei Nus 533 o ancora il26 febbraio 1550, quando, morto Giovanni Vulliet, in rappresentanza dei "dominis Nusii" interverrà il suo figlio ed erede Carlo 534 • Più avanti nel tempo, tra Cinque e Seicento, De Tillier documenta poi ancora un altro matrimonio Vulliet 1 Nus, tra Edoardo di Nus - figlio di Filiberto e di Giovanna Margherita Favre- e Maria Margherita, figlia di Giovanni Renato Vulliet 535 • Questi legami Nus/Vulliet potrebbero non essere estranei al fatto che entrambe queste famiglie avessero proceduto a trasformazioni dei loro castelli, soprattutto con la costruzione di viret, in date che non sappiamo se del tutto coincidenti ma che possiamo almeno immaginare abbastanza vicine. Certo se osserviamo le due torri scalari dei due castelli ci troviamo di fronte a due strutture apparentemente molto diverse, ma non tanto da escludere in assoluto intenzioni, programmi, forse anche maestranze, se non comuni almeno omogenei. Del resto, trattandosi in entrambi i casi di edifici già esistenti, da integrare con aggiunte ed elementi costruttivi o distri– butivi nuovi, le soluzioni non avrebbero potuto che essere discordi, e tuttavia con moiti elementi di evidente analogia. :Luso di finestre a mezza croce, per esempio, è comune ai due cantieri; come anche il ricorso allavoro di taglio della pietra su roccia, che a Nus serve a preparare l'invaso di fondazione del viret e a Saint Pierre appare nelle parti basamentali e sotterranee dei corpi settentrionali. Quello che appare con un'evidenza tutta nuova da questi fatti è il rilievo assoluto dell'architettura valdostana nel secondo quarto del Cinquecento e anche oltre la metà del secolo. 1vertici che ho fin qui segnalato devono infatti essere solo alcuni di quelli 529 Ibidem p. 172. 530 Ibidem p. 198. 531 Ibidem p. 243. 532 Ibidem p. 260. m Ibidem p. 269. 534 Ibidem p. 279. 535 DE TILLIER}. B. Nobiliaire du Duché d'Aoste, (a cura diA. Zanotto), Aosta 1970, p. 438. De Tillier precisa anche che "ce mariage se rompit sans consommation'', ma la cosa, ovviamente, al di là del gossip, non interessa più di tanto il problema dei rapporti Vulliet 1 Nus verso la metà del XVI secolo.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=