Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 165 assetto sia da considerarsi tardo, posteriore ali' epoca Vulliet, da datarsi quasi di certo al tempo dei Roncas. I.:innesto della rampa sul rivellino era interrotto da un fossato. Se ne legge anco– ra la traccia se si osserva da ovest il tratto finale del muro di sostegno della rampa. Le mura del rivellino, oggi ridotte a parapetto, in origine dovevano essere di altezza ben maggiore. Su questa cinta, a sinistra dell'ingresso, il barone Roncas aveva fatto erigere un piccolo campanile a vela. È verosirnile che le mura fossero percor– se internamente da un camminamento sopraelevato. Sembra possibile leggerne la traccia sul paramento esterno della parete ovest della tour du canon dove una serie di buchi pontai allineati contiene ancora i frammenti dei travetti lignei di un assito. Sembra anche possibile intuire il profilo di una scala che saliva da sinistra verso de– stra: si vede lo scasso nella roccia per inserire un pilastro di sostegno della scala e a poco più di due metri di altezza, nella muratura della torre, le basse lastre orizzontali che dovevano servire da pavimentazione di un pianerottolo, rasate alla verticale del muro al momento della demolizione della scala. A meno di pensare che il pilastro reggesse il tetto del rivellino. All'interno del castello l'aspetto moderno del seminterrato è conseguenza dei restauri condotti dalla Soprintendenza negli anni 80 del Novecento. Esistono foto precedenti ai restauri in cui si vede chiaramente la volta a botte originale, pericolante. Il basso muretto che percorre la parete a valle di questo vano è anch'esso originale ed è già tracciato nella pianta Bellano. Dal momento che questa, come ho detto, documenta la situazione precedente ai lavori Roncas, il muretto in questione sarà da considerare un elemento superstite dell'assetto dato al cortile basso da Carlo Vul– liet, mentre la volta è chiaramente da assegnare ai lavori della campagna Roncas. La presenza del muretto suggerisce l'idea che l'attuale piano pavimemale dell'interrato corrisponda con buona precisione al piano pavimentale del cortile meridionale del castello dei Vulliet. La parete di fondo, verso est, dell'interrato mostra chiaramente due fasi co– struttive diverse. La sua parte sinistra è la struttura di fondazione, in splendidi bloc– chi squadrati di dimensioni monumentali, del corpo degli appartamenti centrali. La parte di destra è in muratura meno accurata. Nel corso dei lavori degli anni 80 ali' esterno di questo tratto di parete si è trovata una canna verticale, in origine cava, che scende fino alla base del roccione su cui poggiano tutte queste strutture. Si trat– ta chiaramente della canna di una latrina citata anche negli estimi seicenteschi. Se si osserva il muro dall'esterno si vede ancora alla sua base quello che era lo sbocco della latrina, poi tamponato. Potrà destare perplessità il fatto che trarnite questa la– trina il castello scaricasse le sue deiezioni direttamente sulla parete nord della chiesa parrocchiale, ma non si trattava di un caso unico. Una situazione del tutto analoga è documentata ad Issogne, ed aveva esercitato i suoi influssi nefasti sull'igiene della chiesa fino alla sua ricostruzione settecentesca. I.:interrato reggeva il porticato Roncas citato dai documenti seicenteschi. Se ne

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