Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 177 Come preciso nelle parti del secondo volume riservate ad Issogne questa non è af– fatto la torre del vescovo, e forse neppure di Giorgio di Challant. Come chiarito da De Gattis, Cortelazzo e Perinetti è invece l'ultimo corpo del castello ad essere stato costru– ito, più tardo di tutti i corpi adiacenti, forse databile al tempo di Renato di Challant. Questa posteriorità della costruzione a tutti i cantieri noti di Giorgio di Challant emerge chiaramente da una lettura delle murature e delle loro sovrapposizioni in tutti i piani alti dell'edificio. Sembra pero in parziale conttaddizione con alcune registra– zioni dei quaderni di conti del1496-98. Il piano inferiore della torre, infatti, sembra individuabile con ben pochi dubbi nei conti là dove si accenna ai lavori alla scala e alle porte delle "prisonnières", che sembrano non poter essere altro che le prigioni attuali, alla base della torre in questione. Il problema puo estendersi ali' analisi dell'esterno della muratura nord della par– te inferiore della torre contestualmente con quella dei primi due vani che la fiancheg– giano verso ovest. Si puo osservare come la continuità muraria sia totale fin quasi alla porta da cui oggi si accede al cortile del castello, prima della quale si inserisce la discontinuità di tessitura di cui dicevo. Ora, come precisavo sempre nei capitoli su Issogne del secondo volume di que– sto lavoro, dalla lettura dei conti sembra possibile affermare che nel 1496-98 anche i due vani in questione, addossati ad ovest della torre maggiore e a nord del corpo delle latrine, esistessero già. E da tempo. Non si vede infatti dove altrimenti si potrebbe localizzare la cusina vyellye il cui selyer veniva sottoscavato il 24 giugno 1497 da A y– monet de Berges. Uno dei due vani, infatti, è l'unico del castello a sorgere sopra uno scantinato, se facciamo eccezione per i vani del corpo centrale, dove, pero, sembra veramente impossibile individuare lo spazio per una cusina vyeOye. Tra l'altto si sa che sotto i corpi fabbricati settenttionali corre un ruscello la cui utilità è stata analizzata in rapporto alle soprastanti lattine. Ora è evidente che l'uti– lità sarebbe stata analoga anche proprio in rapporto alla collocazione di una cucina. Per contro l'adiacenza di cucina e latrine non sembra certo ottimale, ma va osservato come pure nellato meridionale, sistemato da Giorgio di Challant, le latrine si novi– no proprio sopra la cucina, in questo caso la cucina nuova. Sommando queste diverse informazioni e aggiungendovi la tipologia delle basse aperture orizzontali sull'esterno della parete nord, sembra possibile riconfermare, con più dementi a favore, l'ipotesi che fin dal tempo di Ibleto- se non da prima- esistes– se un basso fabbricato ad un unico piano, comprendente il quadrilatero delle prigio– ni affiancato a ovest dai due vani della cucina "vecchia" con la sottostante cantina. ln tal caso si potrebbe ben immaginare che la costruzione della torre non sia stata iniziata dalle fondamenta, ma solo dal primo piano, impostata sul basso fab– bricato preesistente. Meglio ancora da un livello intermedio tra il primo e il secondo piano. Una vistosa conferma a questa ipotesi è fornita da un singolarissimo dettaglio costruttivo che fin qui non è mai stato preso seriamente in esame anche se costituisce un vero e proprio unicum in Valle: la grande canna di camino della torre angolare

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