Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 185 generazione successiva, la terza residente e operante in Valle d'Aosta, doveva apparte– nere invece quasi sicuramente Claudio, che, esercitando la professione di mercante, doveva aver ereditato i ruoli che erano stati prima di Lorenzo e poi di Stefano. È possibile che fosse un figlio di quest'ultimo. Lo stesso sembra di poter immaginare anche per Benigno Pensa. Questi era canonico della cattedrale almeno dal 1504, quando figurava anche come maître d'hôtel del vescovo François de Prez 551 ; nell510 subentrava allo zio Bartolomeo alla cura della parrocchia di Santo Stefano di Aosta, parrocchia che reggerà fino al 1547. È probabile che fosse un fratello del mercante Claudio Pensa. È verosimile che tutta la famiglia, data l'attività mercantile che svolgeva, fosse implicata a più livelli nel mercato delle costruzioni. Un'indicazione in questo senso ci viene già da alcuni capitoli di spesa dei Conti di Sant'Orso. Tra il 1494 e il 1495 si registra un pagamento a Bonifacio Réan che aveva tra– sportato "duo milliaria carronorum emptorum a domino de Pensa pro columberia et fenestris Sancti Ursi faciendis" 552 • Lo stesso acquisto è poi registrato (ma nell'anno finanziario successivo: 1495-96) con le stesse modalità ela precisazione del costo di 8 fiorini 553 • Nel mese di marzo 1500, si registra l'acquisto da Andrea Pensa (altro membro della famiglia che non sappiamo bene dove collocare), di "novem centum de parvis davis" necessari ai rivestimenti in lamiera dell'orto nuovo di Giorgio di Challant 554 • Un'ultima registrazione significativa data all'aprile del 1504. È relativa all'acquisto di materiali di ferro "pro faciendo portas garane cuniliorum, emptis cum de Pensa et Aragonis" 5 55. Quanto mai significativa, poi, la registrazione, nel 1494-95, della spesa di 100 fiorini "in deductione operis unius crusiate per prefatum reverendum dominum ec– clesie Beate Marie Auguste, suis sumptibus fieri ordinate" 556 • 1 100 fiorini vengono versati su ordine di Giorgio di Challant a Bartolomeo Pensa, evidentemente nel suo ruolo di magisterfabricae della cattedrale. È chiaro che il personaggio centrale della famiglia per quanto riguarda le com– mittenze d'arte e di architettura deve essere stato proprio il canonico e magisterfabri– cae Bartolomeo. Il suo ruolo e l' esplicita devozione della famiglia per santo Stefano - oltre al fatto che lo stesso Bartolomeo fosse stato parroco di Santo Stefano di Aosta - mi hanno già indotto a suggerire di identificare proprio in lui il canonico ritrat- to nella vetrata dedicata a santo Stefano sulla parete nord del coro della cattedrale, 551 HEA V, p. 127. 552 csu 1 762. 553 csu 1 1453. 554 CSU II 3086 555 CSU II 5135. 556 csu 1 1456.

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