Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 17 La spesa di 22 lire e 10 soldi, registrata per la costruzione della cisterna iuxta turrim, è preceduta nel testo da un'annotazione riguardante una curata dicte turris, un termine di non chiarissima interpretazione, per la quale si spendono 4 lire e la cui realizzazione è affidata allo stesso Bertetus. La traduzione più probabile per questo termine sembrerebbe essere al momento quella di "fossa" svuotata ad intervalli brevi e regolari per mantenerla pulita 31 • Il problema è aggravato dal non aver rinvenuto finora nello scavo alcuna struttura avvicinabile a questa definizione. Due conside– razioni sono tuttavia possibili: intanto il costo della struttura è mediamente poco elevato, sole 4 lire contro le 22 necessarie allo scavo della cisterna (e questo forse indica l'assenza di un vero e proprio scavo nella roccia, fano che ben si accorda con l'assenza di tracee fisiche nel substrato roccioso); seconda, la posizione della latrina della torre solleva qualche perplessità a causa del suo essere interna al muro di cinta tangente il torrione e non esterna, vale a dire che i liquami non sarebbero stati scari– cati oltre cortina ma all'interno del recinto fonificato. Si potrebbe insomma proporre l'identificazione della curata con una struttura di medie dimensioni e localizzata nelle immediate vicinanze della latrina a sbalzo della torre, una struttura andata forse com– pletamente perduta nel corso del riassetto dell'area in periodo successivo 32 • La prosecuzione del documento sembra spostare l' attenzione dello scriba dall'analisi delle spese direttamente connesse alla torre (o al recinto superiore) ad una serie di altre uscite, sempre comunque inerenti il complesso fonificato. Un tale Manino di Tan {Vetan?), sicuramente un altro artigiano locale, viene pagato 27lire e 4 soldi per il rifacimento della strada che dal borgo di Châtel-Argent conduce al castello omonimo, oltre che per un lavoro ormai illeggibile sul quale le illazioni potrebbero essere infinite. Il non poter più comprendere questa pane della perga– mena non permette di capire inoltre quanto questo incarico sia oneroso: ceno lo "stipendio" di Martino è decisamente interessante, e fa pensare alla sistemazione di un percorso di dimensioni non troppo ridotte. Questo, se potesse essere confermato, permetterebbe di esdudere che con burgum castri argenti lo scriba voglia intendere la corte bassa del castello, a brevissima distanza dalla torre cilindrica, che dovrebbe essere cosl identificata come un unicum con la corte alta, nella parola castrum. Inte– ressante inoltre, come vedremo meglio in seguito, il fano che il percorso dal castello 3! Du CANGE, 1883, op. cit. 32 ln realtà neppure questa ipotesi è del tutto convincente dai punto di vista archeologico. Una struttura di forma pseudo-trapezoïdale, collocata a NW della torre, adiacente a questa ed alla porzione occidentale del muro di cinta della camicia, manca ancora di interpretazione funzionale, né è stata chiarita la sua contemporaneità o posteriorità rispetto alla torre a causa della mancanza di depositi stratigrafici conservati: se è vero che potrebbe trattarsi della stessa "curata", è altrettanto vero che le sue dimensioni, piuttosto imponenti, non sembrano riconducibili ad una semplice fossa di scarico. A scavo ancora da terminare, sul lato meridionale del donjon, è dunque necessario sospendere ancora il giudizio.

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