Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

190 Bruno Orlandoni Gérard Blaver. Nel caso più tardo della costruzione del chiostro - come sta dimo– strando Raul dal Tio 576 - il ruolo di Blaver sarà poi determinante e quasi esclusivo. In altri termini possiamo ben cominciare ad ipotizzare che se è vero che la fabbri– ceria della cattedrale sia stara istituita solo dopo la morte di Blaver, nei farti questo personaggio, almeno nell'ultima fase della sua vita, dal terzo decennio del secolo alla morte, avvenuta nel 1448, sembra aver operato come un vero e proprio magister fobricae ante litteram. Tutto concorda nel far vedere in lui il cervello operativo delle committenze della cattedrale nel secondo quarto del secolo, accanto e a ben vedere più degli stessi vesco– vi: verosimilmente il vero e proprio esperto d'arte e architectura della diocesi. Tra l'altro la stretta sequenza degli eventi, con la creazione dell'istituto della fab– briceria subito dopo la sua morte, fa addirittura sorgere il dubbio che sia stato pro– prio il ruolo svolto da Blaver ad aver fatto comprendere a tutti - canonici e vescovo -l'utilità dell'esistenza di un personaggio di riferimento, competente e responsabile, a cui affidare integralmente la cura di tutte le operazioni d'arre e architectura relative alla chiesa e ai suoi annessi. Gli anni attorno alla metà del secolo e fino a tutto il terzo quarto dello stesso vedono poi il definirsi di un netto squilibrio tra le commesse episcopali e quelle capitolari a favore di queste ultime. Le prime si limitano alla costruzione dell'ar– chivio vescovile voluto dal vescovo Prangins o alla donazione di paramenti liturgici attribuita tradizionalmente ad Antoine de Prez. Quando se ne sottolineava il ruolo si trascuravano pero - per il banale motivo che sono andati tutti perduti - i paramenti che venivano donati dai singoli canonici e quelli voluti dal capitolo. Un documenta recentemente riscoperto chiarisce che per questi ultimi le stoffe pregiate venivano ac– quistate addirittura a Firenze nell411 e a Roma nell428, e per sceglierle si mandava appositamente in missione uno specialista: guarda caso il solito Gérard Blaver. Mentre si accumulavano i doni dei singoli canonici il capitolo, per parte propria, provvedeva ad ordinare all'orafo Jean de Malines i bastoni processionali per i cantori e un ciborio. Poi si provvedeva alla sistemazione dell'archivio capitolare - evidente parallelo di quello vescovile - , alla ricostruzione della cappella di San Grato, al rifaci– mento di tutto il coco ligneo. Responsabile di tutte queste operazioni era soprattutto il primo fabbricere ufficiale della cattedrale: il canonico Luigi di Saint-Pierre, il cui ruolo come committente d'acte sovrasta nettamente quelli rivestiti dai tre vescovi Prangins, Saluzw e Antoine de Prez messi insieme. Allungo episcopato di François de Prez corrispondono l'ultima fase della dire– zione di fabbrica di Luigi di Saint-Pierre, quella del suo successore Hugues Ferrein e infine quella di Bartolomeo Pensa. È in questi anni, probabilmente a partire dal penultimo decennio del secolo, 57 6 Supra, III vol. cap. 19.

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