Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 191 che inizia quell'imponente campagna di lavori che determinerà la trasformazione definitiva della cattedrale, che consegnerà ai posteri l'edificio che possiamo leggere ancora oggi. Non ne conosciamo le sequenze esatte ma alcuni paletti cronologici possono almeno fornire alcune indicazioni. La prima è quella contenuta in una delibera del 1493 citata dai Duc. "Le chapitre de la Cathédrale . .. mû par un sentiment de dévo– tion envers Saint-Grat, . . . prit la délibération d'y faire les constructions et les répara– tions nécessitées par la vétusté de l'édifice et l'obscurité qui y régnait." 577 • La delibera, di cui sarebbe opportuno trovare e trascrivere il testo completo, è fumata da François de Prez- che nell'occasione il Duc segnala esplicitamente come "évêque et chanoine" - e poi nell'ordine da "Hugues Ferrein, Jacques Dubois, Guy de Prez, Uonard de Bosses, Barthélemy de Pensa, Georges de Mercenasco, Pierre Gavin, François Vau– dan, Antoine d'Avise, Etienne Savin et Antoine de Challant". Il fatto che il primo nome dopo quello del vescovo sia quello di Hugues Ferrein induce ad immaginare che alla data del1493la carica di magisterfobricae fosse ancora ricoperta da lui. Pur in assenza del testo originale si puo ben immaginare che la parte più sostan– ziosa di questa campagna di lavori dovesse riguardare le strutture superiori della chie– sa: finestre del cleristorio e coperture. Se ne avrebbe conferma nell'accenno del Duc aU' oscurità che regnava nella navata, che dobbiamo immaginare ancora aperta solo nelle piccole finestre romaniche, alte ma molto strette, sul tipo di quelle ritrovate nel– le più recenti campagne di restauri nella navata settentrionale. I lavori devono essere cominciati subito dopo e inequivocabile conferma a cio è venuta dalla pubblicazione dei conti di Giorgio di Challant. In particolare dai capitolo di spesa, che ho segnala– to sopra, relativo al versamento di 100 fiorini, a nome del priore, per contribuire al pagamento della costruzione di una crociera della nuova volta. I lavori erano quindi sicuramente in corso attorno al1495. Si puo anche osservare come il fatto che il denaro fosse versato dagli emissari di Giorgio di Challant a Bartolomeo Pensa potrebbe essere prova che la fabbriceria era nel &attempo passata sotto la sua direzione. A questo punto si potrà tornare al nostro altare nel deambulatorio, notando come del tutto contestuali a questi eventi siano proprio le fondazioni delle due cap– pellanie dell'Addolorata e dei Santi Maria Maddalena, Margherita e Leonardo, nel 1494, da parte del canonico della cattedrale Leonardo di Bosses, e dei santi Stefano, Dionigi e Cristoforo, nel 1495, da parte di Bartolomeo Pensa. Le due cappellanie avevano delle collocazioni molto particolari. Quella del canonico Pensa, come ab– biamo visto, era nella cappella settentrionale del deambulatorio; quella del canonico de Bosses andava a sovrapporsi alla cappellania dei Santi Ilario e Leonardo, fondata nel 1480 dai canonico Rosset, nella cappella meridionale del deambulatorio. Le lo- 5n HEAV pp. 99-100.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=