Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 195 si snodava buona parte della teoria dei componenti del capitolo, in questo caso - come nel caso degli stalli - per il tramite dei loro stemmi. Purtroppo molti di questi stemmi sono scomparsi. Quelli più vistosi rimasti in loco sono i cinque delle vetrate absidali. Da nord verso sud in senso orario sono uno stemma poco leggibile ma che sembrerebbe Challant per Giorgio, arcidiacono della cattedrale; poi quello Valperga per il prevosto Giovanni; poi due stemmi de Prez e uno stemmaAvise per il canonico Antoine d'Avise. Non mi pare che si sia mai osservato che dei due stemmi de Prez quello sotto la crocifissione al centra dell'abside sia sormontato dalla mitria e dal bastone pastorale, come gli altri due stemmi de Prez presenti sotto le vetrate della parete meridionale del coro, con san Tommaso Becket e la natività (anche loro sem– pre sullato del vescovo). I.:altro stemma de Prez, sotto la vetrata con san Giovanni Battista, ne è invece privo. È molto probabile che questo stemma non voglia alludere al vescovo François de Prez, come invece gli stemmi con mitria e baculo delle tre altre vetrate, ma a suo nipote, il canonico Guy de Prez, documentato dal 1482 al 1493 e forse coïncidente con un Guillaume de Prez, membro del capitolo dallo stesso 1482 e morta nel 1509. Quattro vetrate hanno poi stemmi del capitolo - un quinto stemma capitolare è al Museo Civico di Torino - mentre la vetrata con san Francesco nella parete sud della navata centrale, come si è visto, porta uno stemma Carmagne. La simmetria che gestiva la distribuzione delle presenze di istituzioni e pote– ri all'interno della chiesa, praticamente perfetta e totalizzante, era rotta da un solo elemento anomalo, fuori pasto: la cappella sepolcrale del vescovo Moriset, che, pur essendo di fondazione e pertinenza episcopalè - anche il vescovo Antoine de Prez aveva chiesto di venirvi sepolto - si trovava nella navata nord, nella campata sucees– siva a quella della porta occidentale del chiostro, in un'area cioè di pertinenza del capitolo. A questo punto la demolizione della cappella, in questo quadro di rigida divisio– ne delle pertinenze, potrebbe essere stata frutto di una scelta inevitabile, politica ben più che artistica -la cappella doveva essere bellissima- anche se va sottolineato come effettivamente nel nuovo edificio, "fraichement restauré", la presenza della cappella avrebbe costituito anche un impiccio spaziale non indifferente tagliando trasversal– mente la navata nord. Ci si potrebbe chiedere se, in fonda, anche la principale tra le trasformazioni che segnano l'epoca della fabbriceria Pensa, la demolizione dell'abside occidentale, riducendo l' antica tipologia ad absidi contrapposte ad una più tradizionale tipologia basilicale dassica, non volesse almeno in parte ricondurre l' edificio ad una più con– trollabile simmetria bilaterale. Nella chiesa precedente ai restauri i fedeli entravano da un unico accesso situato lungo la navata meridionale, dallato del vescovo. Nella nuova chiesa al vecchio ingresso, che evidentemente si conservava anche per rispetto della tradizione, si sommavano tre nuovi accessi principali sulla facciata, simmetrica– mente centrali ed equidistanti tra illato dei canonici e illato del vescovo.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=