Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 199 vaste salle qui maintenant sert de foignière" affrescata: "Sur les murs de ce salon sont représentés des guerriers en costume du temps de jadis, des paysages orientaux: on y distingue, entre autres choses, des palmiers et autres arbres orientaux" 583 • Pur in assenza di qualsiasi riscontro - perché tutto è sparito nd totale naufragio che, dalla fine del XVI alla fine del XIX secolo, ha deprivato la Valle della maggior parte delle sue ricchezze artistiche - non possono non tornarci alla mente i lacerti di affreschi da poco riapparsi in via Croix de Ville, nella casa già di Hugonet Piquart e di Urbano de Léaval, notaio di fiducia del capitolo e redattore di quasi tutte le contrattazioni tra lo stesso capitolo, lo scultore Mossettaz, l' orafo Jean de Malines, e moiti degli altri innumerevoli artisti impegnati a lavorare per la cattedrale. Nd Quattrocento valdostano, quindi, anche la borghesia stava diventando com– mittente d'arte. 1 Pensa, per esempio, non erano nobili. De Tillier infatti non li inserisce nel suo Nobiliaire, riservando spazio invece ad una famiglia Pensa "de la Province de Bielle" che sarebbe arrivata ad Aosta verso la metà del Cinquecento e che sarebbe stata nobilitata solo tra fine XVI e primo XVII secolo 584 • Via di questo passa si potrebbe continuare all'infinito, salendo e scendendo lun– ga le vie tracciate da questi incontri e conoscenze. Da un certo punto in avanti sem– bra quasi un gioco. E forse in realtà è un gioco fin dall'inizio. Cio che conta, comunque, sono le connessioni continue che coinvolgono tutti i livelli sociali e l' assoluta modernità che spesso emerge tra le righe dei documenti. I.:aria di famigliare quotidianità che ci pare di leggere quando immaginiamo Aimone e lbleto di Challant intenti con Bona di Borbone e l'architetto Jean de Liège a di– scutere il progetto di torre che Etienne de la Baume aveva portato da Parigi; quando vediamo Amedeo di Challant arrivare a cavallo a Fénis per pranzare coi carpentieri Perronini, Francisci e Cerise e discutere con lora i futuri restauri da compiere al suo castello di Aymavilles; quando vediamo lo stesso Amedeo testimoniare sul portale della cattedrale alle nozze di Stefano Mossettaz e di Jacquemette Collan, o Enrico de la Tour d'Etroubles clare la propria figlia naturale Francesca in sposa ali' orafo Giorgio di Bruges. 0 ancora quando vediamo Stefano Mossettaz salire al castello di Saint-Germain per periziarlo in compagnia di Francesco Sarriod d'Introd o il fabbro Pantaleone Lalaz preparare i bagagli e accingersi a partire per Roma, in viaggio di lavoro, mandata da Giorgio di Challant. Dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo o da Baldassarre Cossa, creato an– tipapa Giovanni XXIII dai cardinale Antonio di Challant, fino ai bambini di Orsello, sottopagati per trasportare pietre e terra sul cantiere di Fénis, quando lavoriamo su questi materiali abbiamo il privilegia di vederci passare sul tavolo un monda. Anzi, il mondo. 583 Duc J .-A HEA rv; pp. 506-507 e Duc J .-A HEA Nouvelles Additions. 5 84 DE TILUER, Nobiliaire dt., pp. 472-473.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=