Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 19 realizzazione o restaura vengono dallo scriba considerate unitamente a quelle del ponte ora trattato. Quello che tuttavia è certo è che il seconda attraversamento dave– va collocarsi superjlumen (il Savara?), mentre il terzo è localizzato in strata, con una specifica decisamente interessante e che merita un'ulteriore digressione più approfon– dita sul sistema viario facente capo al complesso castrale. Le notizie ricavabili dai dati archeologici e storici e desumibili dalla conforma– zione morfologica del sito indicano che il castello doveva essere al centra di una rete viaria di importanza primaria. La fortificazione è attualmente compresa all'interno di ben tre cinte murarie: la più piccola e più alta inglobante il donjon e gli edifici della corte alta, la mediana circondante il pianora sommitale della bassa corte ed interse– cante la cappella castrense, la terza invece decisamente più ampia, distribuita su di un'area che va dalla cappella di Santa Colomba fino quasi alla chiesa di Santa Maria, circa 100 metri più in basso, costituita da una cortina frammentaria che già in antico doveva essere presente solo nei punti giudicati di maggior pregnanza difensiva, se– conda uno schema di ascendenza altomedievale riscontrato già in altri siti dell'ltalia settentrionale 39 • Tralasciando in questa sede il discorso più prapriamente archeologico sulle fasi costruttive individuabili dall'analisi delle tre cortine citate, ancora in gran parte da effettuare, e limitandosi al discorso viabilistico, in queste tre cinte sono al momento state riconosciute solamente tre aperture, due ricavate nella camicia del donjon, la terza nella cortina della bassa corte. La prima apertura, procedendo da ovest verso est, probabilmente molto antica, è stata rinvenuta nel corso degli scavi del 2008 40 : permetteva di entrare nella corte alta dall'esterno, ovverosia dall'odierna strada che collega il castello alle case delle frazioni di Peranche e Champlong-Martignon. Questa porta d'accesso, che le indagini arche– ologiche hanno dimostrato essere stata oggetto di restaura contemporanemente al riassetto della fortezza dovuto alla costruzione del torrione cilindrico, indica che un percorso alto, diretto probabilmente verso la Valsavarenche, era già attivo e sfruttato precedentemente al XIII secolo. La seconda porta è collocata tra la bassa e l'alta corte, a nord-ovest del donjon: si tratta di un'apertura verosimilmente realizzata in occasione della costruzione della camicia, probabilmente contemporanea all'erezione del torrio– ne, ma assai danneggiata dai rifacimenti tardi. La terza porta invece, che metteva in comunicazione la bassa corte con l'esterno, è stata recentemente rinvenuta a nord del complesso: oggi nessuna strada conduce a questa apertura, ma da alcune ricognizioni effettuate sul posto si nota come la conformazione del terreno sullato settentrionale 39 Tra gli altri vedi: BROGIOLO G.P. 1 GEUCHI S. Nuove ricerche sui castelli altomedievali in /ta/ia settentrionale, in Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti. Sezione Archeologica, Firenze, 1996; BROGIOLO G .P. Fortilizi altomedioevalifra Lario e Vérbano, in Atti del Convegno "Gior– nata di studio Castel Seprio e Vico Seprio- Aggiornamenti" 22 Settembre 2001, Castelseprio 2002. 40 SARTORIO G. 1 CORTELAZZO M. 2009, op. cit.

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