Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
26 BRUNO 0RLANDONI 18. IN MARGINEAI CONTI DEL CASTELLO DI RIPAILLE: INDICAZIO– NI DI CANTIEREE PRESENZEAOSTANE (1370-1440) Nel 1909 Max Brochet, archivista dell'Alta Savoia e già allievo dell'Ecole des Chartes, pubblicava a Parigi un corposo volume di oltre 600 pagine dai titolo Le Chdteau de Ripaille. Come avveniva di frequente nella storiografia di matrice ot– tocentesca più di metà del volume era ocrupata da un estesissirno florilegio di tra– scrizioni di documenti, effettuate sotto gli auspici del barone Bollati di Saint-Pierre all'Archivio di Stato di Torino: in particolare- rna non solo- spulciando i computa della castellania sabauda di Thonon. li lavoro di Brochet è ancora oggi assolutarnente godibile sotto il profilo della scrittura storica, anche se alcune sue ipotesi sono superate, prima fra tutte quel– la dell'avvelenarnento del conte Rosso. Al di là della godibilità della narrazione e dell'analisi il volume è poi soprattutto una straordinaria miniera di informazioni documentarie di assoluta sicurezza e precisione. Nelle pagine che seguono mi propongo di enudeare dai documenti pubblicati dai Bruchet una serie di dati relativi ai lavori di costruzione, arredo e decorazione del castello, per integrare le possibilità di confronto con i cantieri aostani che avevo già irnpostato nel primo volume analizzando serie di conti relative ai castelli del Bourget e di Chambéry. Corne si vedrà le procedure operative si ripropongono con regolarità anche a Ripaille, rnentre appaiono numerosi personaggi che avevarno già incontrato in altri capitoli di questo lavoro, da Jean Porret ad Aymonet Corniaux, fino al Sado– no già lathomus a Fénis per conto di Bonifacio 1 di Challant, e si possono seguire in maniera chiara la mobilità della corte anche in relazione alle esigenze suntuarie e le possibilità di contatti internazionali sia tramite le citazioni di artigiani stranieri ope– ranti sul Lemano, che tramite quelle di botteghe artistiche e artigiane della regione, soprattutto ginevrine. Mi propongo anche di riassumere la ricca serie di dati che il lavoro di Bruchet riporta in relazione a personaggi valdostani. Soprattutto rnembri della famiglia Chal– lant che a Ripaille rivestono ruoli non secondari non solo nella vita di corte - tanto da disporre di proprie stanze al castello - rna anche nella costruzione stessa dell'edificio. 18.1 LA COSTRUZIONE DEL CASTELLO. jACQUES DE MOUDON E JEAN PORRET SUL PRIMO CANTIERE DI RIPAILLE: 1371-1374 Il primo conto relativo alla costruzione del castello di Ripaille è reso da Jean d'Orlyé, cornprende il periodo dai 9 aprile 1371 al 1 giugno 1374 e dice espressa– rnente che la domus a cui si lavorava era "per dorninurn de novo fundate". Dichiara cioè il ruolo di assoluta centralità che spettava al conte Verde in questa impresa. Si apre con una lunga serie di acquisti di legnarne "pour la sale dessouz", "pour
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