Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 31 in 5 cameris superioribus et inferioribus dicte domus" per 45 fiorini e il 9 settembre 1372lo si incaricava di realizzare "3 chantunatarum cujuslibet camerarum cortesia– rum Rippaillie ... a parte lacus" 70 • Notevole è anche l'intervento di un mastro stuccatore. Questi, illathomus Johan– nes de Belorena, arrivava addirittura "de Parisiis". Il 7luglio 1371 riceveva l'incarico di preparare "omnes gree necessarie in tota domo et edifficio Rippaillia''. Ovviamente non siamo in grado di metterne a fuoco l'uso anche se il conto precisa che questo "stucco" doveva essere usato "in gradibus, parietibus mediis plastris et aliis ... " 71 • Dai confronto con altri capitoli di spesa successivi, anche di altre campagne costruttive, sembra possibile arguire che queste operazioni di "stuccatura'' costituissero di fatto l'intonacatura finale, cioè la stesura sulla parete di un ultimo intonaco a forte base di gesso, quindi compatto, duro e chiaro, utile anche- se del caso - come supporto di decorazioni parietali, fossero esse permanenti o mobili. Come si vedrà più avanti queste operazioni a Ripaille si sarebbero condotte a più riprese un po' dovunque, e non solo sulle murature, ma anche su pareti e strutrure lignee. Ledificio in muratura a cui si riferiscono tutti i dati che ho fin qui riassunto doveva costituire il nudeo centrale del nuovo complesso, ma non doveva essere tut– to. A Jacques de Moudon si pagavano infatti ben 1234 fiorini per la costruzione di "plurima et diversa domificia fustarum" 72 • Evidentemente edifici lignei di servizio di vario genere e tipo, verosimilmente sempre interni alla cima del castello. 113 maggio 1371 è la volta del contratto per tutti gli apparati in ferro, esdusi "ser– railliis, davinis, tachiis et aliis sutilibus et minutis ferramentis". Si affidava ai &atelli Aymonerio e Amedeo Ferrarii e ad Enrico de Visencie, "ferrerio, habitatori de Divo– na'' l'incarico di fornire "omnes et singulos angonos sive cardines, esparras, ferraturas fenestrarum, crochias, landerios, coquipendia et alia grossa ferramenta necessaria'' 73 • Alcuni brevi capitoli di spesa successivi testimoniano poi della solita attenzione agli aspetti di rappresentanza, nell'acquisto di lamiere di ferro e di stagno "ad cohoperien– dum pomellos" e di bande di rame "pro banderiis fiendis supra pomellos" 74 • Il conto si chiude con una lunga serie di spese minori, che ci informano sulla mano d'opera necessaria a condurre in porto tanto i lavori precedenti quanto opera– zioni aggiuntive e di contorno. Cosl si pagavano i manovali che collaboravano ai tra– sporti, quelli che raccoglievano illegname caduto in acqua e incastratosi nei "rastrelli" 70 BRUCHET M. 1907, p. 299. Nel secondo caso il conto si dilunga a descrivere in cosa dovrà consistere l' operazione. 71 BRUCHET M. 1907, p. 299. 72 BRUCHET M. 1907, p. 299. 73 BRUCHET M. 1907, p. 300. 74 BRUCHET M. 1907, p. 300. Possiamo ricordare la "grande bandiera delle insegne del si– gnore posta sopra il pennone della suddetta torre, fatta di lamiere bianche" pagata ben 12 fiorini al fabbro Vuarmandini, a Cly, nel1426. Supra vol. II, 9.2.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=