Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 35 Per loro si era costruita anche un'apposita loggia. La troviamo dettagliata più avanti nel conto 87 • Il compito di erigerla era stato affidato a Nycodo Barjon "de castellania Castelleti de Creduz" e a Marqueto de Montagnier. La loggia si trovava vicino al recinto del bosco di Ripaille, presso la colombaia, e il conto dice molto chia– ramente che "avrebbe dovuto service ai lathomi e agli altri operai che avrebbero do– vuto lavorare alla costruzione di una certa torre ... per preparare, colà, nella suddetta .loggia, i materiali necessari alla costruzione della suddetta torre, secondo gli ordini della suddetta signora contessa" 88 • La loggia avrebbe dovuto misurare 90 piedi per 24 per 30 di altezza: vale a dire 15 tese per 4 per 5, o, ancora, poco meno di 30 metri di lunghezza per 8 di larghezza e 10 di altezza. ealtezza era giustificata dai fatto che la struttura era a due piani. La costruzione della parete verso il bosco, in muratura, era affidata allathomus Mermeto Thome, mentre tutto il resto dell'edificio era in legno, come la copertura in "scindulis et clavinis novis". Giunti a questo punto, pero, doveva capitare qualcosa che i conti non precisano e che quindi ci sfugge. Un capitolo di spesa registra infatti: "de quibus lapidibus fue– runt scisi et preparati per familiares dictorum lathomorum circa unum centum cum dimidio et ulterius non fuit operatum de eisdem". Cosl un capitolo successivo precisa che un giorno del mese di maggio, 28 uomini cominciavano a scavare le fondazioni "delle mura della suddetta torre". Ma subito dopo un lungo capitolo inizia con la frase "dictum edificium dicte turris non fuit secutum" 89 • Un qualche motivo di cui fin qui non si è trovata traccia nei documenti, induce– va Bona di Borbone, i suoi consiglieri e il magister operum Jean de Liège a rinunciare al progetto. Si trattava comunque di usare i materiali già approntati per non sprecare il dena– co già speso e illavoro già fatto e i conti dettagliano in maniera puntigliosa l'impiego della pietra: per il pozzo, per la camera "noviter facta" di maestro Aniquino, medico di Bona di Borbone, per il grande foerio della cucina antica di Ripaille e per il forno. Vediamo ali' opera un Pietro Crusilliet: parente del Johannodus Crusilliet di Gran– dson che aveva lavorato al castello una decina d'anni prima? lnsieme a Hudrisetum Crusilliet, che da capitoli di spesa successivi 90 sappiamo essere suo fratello, lavora "in chantunata muri noviter facti in dausura Rippaillie a parte nemoris et in panto magni muri in quibus positi fuerunt plures anulli ferri pro roncinis". lmpiegando 87 BRUCHET M. 1907, p. 347. 88 BRUCHET M. 1907, p. 344: "ad serviendum lathomis et alüs operariis qui rune operari debebant in faciendo quamdam turrim que fieri extiterat ordinata prope domum Rippaillie et ad preparandum ibidem in dicta logia materias ad edificationem dicte rurris peninentes ex ordina– tione dicte domine comitisse". 8 9 BRUCHET M. 1907, p. 344. 90 BRUCHET M. 1907, p. 368: "Hudrisetus et Petrus Crusilliet, lathomi, fratres, burgenses Fisterne".

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