Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 37 per una profondità di 7 piedi. n tutto avrebbe dovuto essere coperto a scandole lignee ed essendo a due piani avrebbe dovuto essere fornito di una scala. Allathomus Merme– to Thome si affidava poi l'incarico "in paviendo seu plastrando in dicta domo in fondo supra terram". Il conto si dilunga nell'elencare al dettaglio tutti i materiali impiegati nella costruzione, le loro pezzature, le ferrature, i costi 96 • In questa fase Nycod Barjon e Marqueto de Montagnier si conquistano un loro spazio specifico sul cantiere. 1 lavori che vengono loro affidati sono infatti numerosi. Nell387 passano a costruire una tramezza nella camera domini e una bussola e una stanzetta perla cameriera di Bona di Berry 97 • Poi costruiscono un marciapiede ("mar– chipia") da 14 piedi per 6 davanti al camino nella camera di Bona di Borbone e un let– toper la stessa con tanto di ruote e "chivicerium'' 98 • Per dei carpentieri la produzione di mobili e arredi vari doveva essere ovviamente un lavoro abbastanza usuale e cosl ve– diamo Nycod e Marqueto fornire due grandi scanni perla camera di Bona di Borbone e uno perla camera del conte. ln questo caso il conto precisa anche che i due, per fare questi tre mobili, avevano lavorato tre giorni a testa. Poi una mensa per la camera di Bona di Borbone. Poi cinque candelabri lignei "vocatis bernaz" che avrebbero dovuto essere collocati nelle camere di Bona di Borbone, in quella del conte, nella loro latrina, nella camera del piccolo Amedeo, e nella sala. Poi ancora dodici "escrinis" da distribu– irsi in diverse camere del castello 99 • Singolarissima poi la realizzazione di "uno scanno seu mensa quinque pedum ab urraque parte de latitudine bordunata circumcirca et altitudinis unius pedis .. . ad ludendum cum martellis". Questo singolare tavolo da gioco {o da musica?) era destinato alla camera di Bona di Berry 100 • La varietà e il numero di interventi messi in cantiere erano tali che diventava necessario aumentare il numero di artigiani impiegati. Cosl vediamo apparire altri due carpentieri, uno di nome Jaquemeto de Cilignier e l'altro dall'inquietante nome di "Petrus qui non ridet". Gli si affidava l'incarico di costruire una loggia dietro alla camera di Bona di Borbone fino alla camera della "domicella figlia del signor conte", la piccola Bona, nata nel 1388. La loggia, coperta a scandole lignee, veniva poi debi- 96 BRUCHET M. 1907, pp. 346-347. 97 BRUCHET M. 1907, p. 347. 98 BRUCHET M. 1907, p. 348. Nel suo glossario Bruchet traduce il termine chivicerium con "oreiller". Credo the, trattandosi di commesse affidate a carpentieri, con questo termine si debba intendere piuttosto la struttura a cui appoggiare l'oreiller, vale a dire la testara delletto. lnteressan- . te anche la notazione che illetto doveva avere 4 ruote. Il fatto che i letti medievali potessero avere le ruote è stato immottalato da un passo del Perceval di Chrétien de Troyes, tanto famoso da aver dato luogo a diverse rappresentazioni ligurate, per esempio in cassette eburnee pottagioie databili solitamente al XN secolo. Anche a Cly, nell481, si accenna ad un letto, chiamato "charriot", che si puà supporre dotato di ruote (v. supra, vol. Il, 12.8) 99 Dal contesta, anche in passi successivi, sembra che questi escrinis fossero delle grate para– fuoco da porre di fronte ai carnini. 100 BRUCHET M. 1907, p. 348.

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