Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 41 dell'epoca, l'ipotesi più probabile. Per altro va osservato come il soggetto della Trinità avesse avuto una notevole fortuna presso le corti alla moda, dopo che Filippo l'Ardi– to l'aveva scelta, insieme alla Vergine, come titolare della Certosa di ChampmoP 17 • I..:ipotesi ripropone il tema del rapporta tra le intenzioni di committente del duca di Borgogna e quelle del conte Verde, che ho già sfiorato a proposito della fondazione della Certosa di Pierre-Châtel 118 • Intanto si continuava a modificare stanze ricavandone anche alcune nuove. Gu– glielmo de Roz "carpentatori, habitatori Aquiani" sistemava una guardaroba per il conte sopra la camera del piccolo Amedeo. Al castello appare anche Roleto Vuenchuz (Vuerchuz), carpentiere, "habitatore Gebennensi". Riceve l'incarico di allestire una camera per Bona di Challant, figlia di Aimone e moglie di Jean Guy de Grolée. La camera doveva trovarsi accanto alla guarda– roba di Bona di Borbone, sopra la camera della contessina Bona. Il conto ci offre anche una descrizione sommaria: "que camera facta est ad pavillionum de super cum quatuor pantis planatis, boujunatis et junctis et duobus parietibus, junctis et planatis de lonis et bondronis sapini". Il carpentiere veniva pagato 60 soldi 119 a cui pero andavano aggiun– te ulteriori spese per diversi materiali usati nei lavori. Tra gli altri quelli necessari alla costruzione di un abbaino per dare luce alla camera dalla parte della cappella, poi le fer– rature da mettersi "in un certo armadio esistente nella suddetta camera", e un centinaio di listelli "dipinti" sempre perla stessa camera 120 • Limpressione è quella di un lavoro di notevole lusso e qualità e in effetti Roleto non è un personaggio sconosciuto alla storia dell'arte. Un paio di decenni più tardi, a Ginevra, avrebbe ricevuto una commessa di altissimo prestigio per la realizzazione degli stalli della cattedrale di Saint-Pierre. Si dà per certo che avesse cominciato questo lavoro, che pero nel1414 passava a Jan de Prin– claU. Di lui si perdono le tracee più o meno negli stessi anni, dopo un processo in cui era stato accusato di furto 121 • Successivi, datati 1386, sono altri capitoli di spesa interessanti. Il primo è relativo all'acquisto dal coltellaio Giovanni Seyminaz di Annecy di sei grandi candelabri di ferro per le camere di Bona di Borbone e del conte Rosso. Un altro è relativo all'ac– quisto di scandale lignee per il tetto della grande loggia. Altri, infine, sono relativi alla sistemazione della finestra della camera di Bona di Borbone, di quella della camera del piccolo Amedeo e delle tre finestre crociate della grande sala, affidata al solito Johannes Theobaldi, "verreario" 122 • 117 MOSNERON-DUPIN 1. Les Trinités en Bourgogne. De jean de Marville à jean de la Huerta, in Actes des journées internationales Claus Sluter, Dijon, septembre 1990. 118 Supra, 1 vol. 2.7 nota 275. 119 BRUCHET M. 1907, p. 354. 120 BRUCHET M. 1907, p. 354. 121 CHARLES C. Stalles sculptées du XV' siècle Genève et le Duché de Savoie, Paris 1999, p. 254. 122 BRUCHET M. 1907, p. 355.

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