Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
44 Bruno Orlandoni La parte finale del conto, infine, vede riapparire due personaggi che abbiamo già incontrato altre volte al castello. 11/athomus Hudriseto Crusilliet sopraeleva il muro perimetrale della cappella e costruisce due grandi pilastri ottagonali "di pietra da taglio sotto alla suddetta cappella per sostenerla". I pilastri erano alti 20 piedi per 4 piedi di lato "con belle basi e capitelli" e venivano pagati 22 6orini 131 • Al plastrerio Johannes Englesü si affidano invece rutte le operazioni di intona– catura e stuccatura 132 • Si ripassavano quindi tutte le finestre, il pignone, i pavimenti. Ex novo Giovanni Englesü realizzava anche una scala a chiocciola "de plastro ... in introitu dicte capelle a camera domine majoris ad altiorem capellam ascendendum". Questa scala comprendeva 14 scalini ed era chiusa da due porte, anch'esse "de pla– stro". Il tutto per 5 fiorini 133 • Come si puo evincere da quanto sopra l'interpretazio,ne dei testi non è delle più agevoli. Il problema di fondo è che purtroppo non solo non disponiamo più dell'oggetto di cui i conti dettagliano la costruzione, ma non disponiamo neppure di esempi equivalenti che possano almeno fungere da riferimento. Non si puo, tuttavia, non osservare, come proprio quest'ultima caratteristica, che rende tanto complessa la comprensione del resto, ne definisca anche la straordinaria importanza. I diversi capi– toli di spesa per la costruzione della cappella di Ripaille costituiscono infatti una delle poche testimonianze superstiti sulla narura e sull'aspetto di queste complesse costru– zioni lignee e aprono una notevole serie di prospective in rapporta alloro studio. La prima cosa che sembra emergere chiaramente dai conti è che la costruzione della cappella doveva esser consistita, di fatto, nella realizzazione di una sorta di strut– tura in legno che veniva montata all'intemo del preesistente contenitore in muratura. Questa struttura doveva avere un aspetto chiaramente gotico. Se non è agevole capire nel dettaglio in cosa consistessero le "24 copulas seu cobles fuste sapini garniras de gemis et lernis ad faciendum talliam ad tercium pontum juxta artem carpentatorie" è comunque chiaro che quella "talliam ad tercium ponctum'' è la precisa allusione a profili "en tiers point", cioè ad archi acuti canonici, nel nostro caso realizzati non in pietra ma in legno "juxta artem carpentatorie". Cosl sicuramente assetti vistosamente decorati in senso gotico dovevano avere gli scanni, i sedili, l'oratorio delle contesse "de tallia operatum" con le sue "finestras subtilis rallie", fino alleggio per i cantori da mettere al centro del coro. La cappella era sicuramente sopraelevata, ad un piano alto del castello. Lo precisano i dati relativi ai due grandi pilastri da 20 piedi costruiti 131 BRUCHET M. 1907, p. 360. "factis ad 8 pantos, de lapidibus de tallia de subtus dictam ca– pellam ad ipsam sustinendum, quolibet pilar de altirudine a terra de super 20 pedum et 4 pedum de grossirudine ab omnibus quadrantibus et cum bonis basis et chapitauz". 132 BRUCHET M. 1907, pp. 360-361. 133 BRUCHET M. 1907, pp. 360-361. Un esempio di scala a chiocciola "de plastro" in ambito valdostano puo essere quello che collega il primo e il secondo piano dei ballatoi del cortile di Fénis.
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