Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

54 Bruno Orlandoni Alcuni artigiani o fornitori arrivano pero da aree ben più lontane. Della calce viene acquistata vicino a Ginevra da Guillelmo de Friburgo 170 . Il pozzo da costruire "prope domus militum, in plateà' viene affidato a "Laurencio Brion de Vigenaz in Lumbardià', che lo costruirà naturalmente "de bonis carronis" 171 . Moltissimi lavo– ri vengono affidati a Colino de Villier "de Parisiis, lathomo, habitatori Gebenna– rum"172. Cerro il ruolo di Ginevra con le sue botteghe artigiane e i suoi traffici commer– ciali non doveva essere secondario. ln fondo anche Jaquerio era coinvolto dalla corte per il tramite della sua bottega ginevrina. E c'erano anche altre presenze. Anche fem– minili, come quella di "Guilliermeta, poteria Gebennarum" che per Ripaille vende scodelle e piatti di stagno nel1434 173 • Sempre del 1434 è un'altra interessante citazione: quella di ·~a, serrallierio Gebennarum" che vende 4 alari in ferro. È verosimile che fosse lo stesso "Anxa de Na– remburgo, mercatori, habitatori Gebennarum" che vende "6 candelabrorum lothoni ... pro hospicio ipsius domini Rippaillie" al prezzo di 2 fiorini e che il 1 dicembre 1434 vende "1 turribuli sive encensier ... pro cappella ipsius domini nostri Rippail– lie"174. Un mercante di Norimberga che vendeva ottoni a Ginevra attorno al 1430 è per moiti versi una primizia e testimonia di quanto precoce fosse stata in tutta la regione alpina occidentale la circolazione di ottoni tedeschi. E non è tutto, perché già nei conti del1409-12 sono documentati acquisti di materiali metallici effettuati "Gebennis cuidam Alamando" 175 . Vorrei fare un esempio delle possibili ricadute di questa informazione. Nella monografia su Fénis che ho pubblicato con Domenico Prola sottolineavo le analogie tra uno dei monocrorni dipinti sulla porta del salone del castello e un acquamanile del Musée de Cluny che citavo come parigino 176 . In re– altà l' acquamanile in questione è molto più probabilmente di Norimberga e, databile attorno al 1400, potrebbe benissimo clare un'idea del tipo di merci che il Mercante Hans di Norimberga poteva trattare a Ginevra. Ora per immaginare la presenza di acquamanili tedeschi a Fénis non c'è bisogno di immaginare viaggi degli Challant fino a Norimberga- che pure ci furono 177 - ma bastano le frequentazioni ginevrine 170 BRUCHET M. 1907, p. 471. 171 BRUCHET M. 1907, p. 473. Vigenaz suppongo sia Vigevano. Tra Svizzera e area sabauda i lavori realizzati in cotti implicavano quasi sempre l'intervento di carronniers "lombardi". 172 BRUCHET M. 1907, pp. 474-475. 173 BRUCHET M. 1907, p. 488. Un'altra singolare presenza femminile è testimoniata da un pagamento a "mulieribus manuoperariis ... pro 169 jornatis ... ad portandum et ministrandum morterium lathomis facentibus muros turrium" BRUCHET M. 1907, p. 468. 1 7 4 BRUCHET M. 1907, p. 496. 175 Nell'occasione si trattava di 3000 chiodi: v. BRUCHET M. 1907, p. 453. 176 ÜRLANDONI B. 1 PROLA O. Il castello di Fénis, Aosta 1982, ill. 116, 117 p. 224. 177 Nelluglio del1422 ad una dieta imperiale convocata a Norimberga presenziava il vescovo

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