Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di castelli 65 Bona di Borbone ordina sei cassoni e due arcibanchi per Ripaille al carpentiere Ste– fano Fouraz di Losanna e una di queste arche "fuit tradita de mandato dicte domine comitisse majoris domine Florine, uxori domini Aymonis de Chalant" 205 • Nello stesso periodo (forse l'anno successivo) Roleto Vuenchuz, "carpentatori, habitatore Gebennensi", realizza una camera "in Rippaillia, de mandato domine co– mitisse majoris, pro Bona de Chalant, uxore Guidonis de Grolea, prope gardam ro– bam dicte domine comitisse" 206 • È una prima citazione di questa figlia di Aimone che apparirà poi altre volte nei conti. Tutto lascia supporte che fosse stara elena da Bona di Borbone a sua vera e propria dama di compagnia di fiducia, come testimonierebbe il fatto che troveremo le due donne ancora insieme nel 1395, quando la contessa verrà di fatto esiliata a Mâcon 207 • Sembra quasi possibile individuare una sorta di staffetta definitasi tra Fiorina Provana e Bona. Fiorina sembra la più prossima alla contessa tra le dame di corte. Poi, alla fine del nono decennio del secolo, scompare. È verosimile che alla morte di suo marito Aimone - verosirnilmente all'inizio del 1387 - Fiorina si sia ritirata da corte, probabilmente tornando al castello di farniglia di Fénis. A quel punto sembra che il suo posto venga preso da sua figlia Bona. La ricca camera di Bona sarà citata anche nell390, quando i carpentieri Nyco– dus Barjon e Marquetus de Montagnier realizzano altre due camere a Ripaille, una delle quali "pro Elinoda, uxore dicti Chalant": è la prima citazione nei conti di quella che dal1384 era la moglie di Amedeo di Aymavilles 208 • Le informazioni che si addensano tra ill391 e il1392 sono di una ricchezza ve– rarnente impressionante. È il periodo attorno alla tragica prematura morte del conte Rosso e i computa elencano eventi e spostamenti con grande precisione. In alcuni casi si ha quasi l'impressione di poter seguire gli attori di queste vicende giorno per giorno. Si comincia nel mese di febbraio. Si attende il passaggio delle compagnie di ventura di Giovanni d'Armagnac che devono attraversare le Alpi per andare a combattere contro Gian Galeazzo Visconti. I passaggi di queste compagnie di ventura erano delle auten– tiche iatture perché, anche quando non ufficialmente ostili o nernici, i soldati pren– devano per strada tutto cio che volevano e che trovavano: l' approvvigionarnento della truppa era a carico dei paesi di passaggio, volenti o nolenti, ed era quindi fondamentale cercare di incanalare questi soldatacci in modo da ridurre al minimo l'impatto sulle 20 5 BROCHET M. 1907, p. 353. 206 BROCHET M. 1907, p. 354. 20 7 MARIAJOSÉ. La maison de Savoie, Paris 1956, p- 381. 208 BROCHET M. 1907, p. 370. Curioso, invece, il fatto che nei computa non appaia mai la figura di Françoise de Roussillon, moglie di Bonifacio di Challant. La data del contratto di ma– trimonio di Bonifacio è il 1381 e Françoise appare nei documenti aostani fin verso il1400 circa. È probabile che Françoise più che a corte vivesse prevalentemente in Valle d'Aosta. Tra l'altro va osservato come la famiglia della nobile non fosse feudataria sabauda, bensl feudatatia francese. An– che Bonifacio, come signore di Montbreton, Usson e Retourtour, era feudatario del re di Francia e non dei Savoia, da cui deteneva invece i feudi di Pénis e poi, più tardi, di Varey.

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