Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010

Costruttori di casteUi 69 precisa riguardo ad un particolare rdativo ali' apertura, immediatamente successiva, dd cantiere voluto da Bonifacio a Fénis. Il principale responsabile di questo cantiere, come si è visto, è il lathomus Sadono da Versoix. Ora la frequentazione dell'area del Lemano da parte di Bonifacio fornisce ben più di una traccia su come il marescial– lo potrebbe aver incrociato questo personaggio. Versoix, infatti, è praticamente a 5 chilometri da quella Coppet dove si trovavano le cave da cui proveniva buona parte della pietra usata a Ripaille e ad una ventina di chilometri da quella Nyon che la cone frequentava con regolarità. Ripaille era più lontana, sull'altro lato dd lago, ma comunque raggiungibile in poco tempo via acqua. Dopo questa fase di presenze continue, la situazione sembra cambiare. Il pe– riodo compreso tra l'ultimo lustro del secolo e i primi anni del Quattrocento vede diradarsi le presenze degli Challant a cone. Sono gli anni di punta delle guerre del Canavese contro Facino Cane e Gian Galeazzo Visconti e la nobiltà valdostana è costantemente in prima linea per difendere gli interessi sabaudi a sud delle Alpi. Ibleto primo tra tutti, nel suo ruolo di capitano del Piemonte, castellano di Avigliana e balivo della Valle di Susa, ma anche Bonifacio di Fénis nel suo ruolo di maresciallo sabaudo e castellano di Bard, e Amedeo di Aymavilles. Le frequentazioni dei nostri personaggi in questa fase si orientano quindi in direzione subalpina e li troviamo spesso a fare la spola tra le sedi delle castellanie piemontesi, la corte degli Acaja e le capitali viscontee di Milano e Pavia. Una sorta di riorientamento transalpino avverrà dopo la morte improvvisa di Gian Galeazzo Visconti che pone fine alle controversie canavesane. Nel 1409 muore lbleto di Challant e Bonifacio vive i momenti di maggior prestigio della propria car– dera diplomatica presso le corti parigina e dei grands ducs d'Occident. Amedeo invece è più orientato verso l'impero. Sarà lui, come castellano di Thonon, a riscuotere le entrate necessarie a ripagare le spese sostenure dalla cone al momento del passaggio di Sigismondo di Lussemburgo dalla Valle d'Aosta e dalla Savoia nella primavera del 1414 231 e sarà lui a guidare, nel1415, le ambasciate che Amedeo VIII mandava a Sigi– smondo quando questi si trovava nel sud della Francia a Perpignan e Narbonne. Il ruolo esercitato dai passaggi di Sigismondo negli sviluppi della cultura della regione alpina andrà ulteriormente approfondito anche tenendo conto del peso no– tevole assunto dai suo uomo Andrea de'Benzi da Gualdo Tadino fin dai Concilio di Costanza 232 • Al Concilio Andrea arrivava rivestito del titolo di arcivescovo di Kolo– csa, in Ungheria, e si vedeva affidare la diocesi di Sion, che avrebbe gestito fino alla morte, nel1437. Insieme ad Oger Moriset, Andrea da Gua.ldo sarebbe stato quindi l' altro suffraganeo di Antonio di Challant come arcivescovo di Tarantasia. Gli si deve 2 3 1 BRUCHET M. 1907, pp. 281-282. 232 Supra vol. Il, 8.2 una digressione sulle committenze: il problema delle oreficerie.

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