Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di castelli 75 La storiografia del manoscritto del Liber Computorum è piuttosto esigua. lntorno al1856 Carlo Promis ritrova il documenta nell'archivio capitolare della Cattedrale di Aosta 249 • Nel1871 e nuovamente nell872 egli pubblica integralmente il solo foglio V, contenente la convenzione tra il Capitolo e Pierre Berger di Chambéry, ma in en– trambe le edizioni non fa alcuna menzione del restante contenuto del volumel 50 • Il vescovo Duc nel 1909 riassume nell 'Histoire de l'Église d'Aoste i punti salienti del contratto e in una addenda non datata, ma certamente successiva, afferma errone– ameute: «Ce codex est incomplet. Avec le texte de la convention, il ne contient que les comptes de l'an 1442 à l'an 1446; il n'assigne pas la fin des travaux et ne tire aucune condusion>> 251 • I..:affermazione categorica del Duc sorprende in quanto, ad un esame diretto del testo, è assolutamente chiara la data dellunedl 25 agosto del 1450, relativa al pagamento al magister Iohannes Huet, apposta all'inizio del foglio LIIII, l'ultimo del manoscritto. Altrettanto oscuro è il mancato rilievo da parte di monsignor Duc del contenuto della riga successiva; in essa si nomina per la prima volta illathomus di Saint-Marcel Marcel Gérard, noto all'epoca del Duc da almeno 450 anni per aver portato a compimento l'opera del chiostro e il cui nome figura tra le iscrizioni dei capitelli. La svista appare cosl grossolana da far pensare che il Duc non abbia visionato direttamente le pagine del manoscritto, ma che nel corso della monumentale redazio– ne dell' Histoire si sia avvalso di un rendiconto fano da terzi. Tutte le citazioni successive del Liber Computorum si sono basate su questi ri– ferimenti bibliografici senza che nessuno mettesse mano all'intero testo. Eppure il contenuto del manoscritto è anticipato a chiare lettere nell' incipit della tabula de– scriptorum: ln nomine Domini amen. Cum iste liber sit compositus ad describendum expensas fiendas in opere claustri ecclesie Augustensis de novo reedificandi et construendi ideo primo ponetur tabula descriptorum in presenti libro 252 • Si tratta, senza dubbio alcuno, dellibro della contabilità della prima e più importante commessa intrapresa dal Capitolo della Cattedrale, che segue di quasi mezzo secolo il periodo d'oro della committenza artistica degli Challant e del vescovo Oger Moriser 53 • 249 FRUTAZ F. G. Séance de l'Académie Saint-Anselme, 12 novembre 1915, BASA XXI, Aoste 1916, pp. 2-3. 250 PROMIS C. L'Oratorio del Sacramento di Torino con alcuni monumenti architettonici del Piemonte edei secoliXV eXVI, in "Miscellanea di Storia italianà', XIII, Torino 1871, pp. 18-22; PROMIS C. Il chiostro della Cattedrale di Aosta per Pietro Berger di Ciamberz, 1442, in "Ricerche Storico-anistiche di Carlo Promis", Torino 1872. 251 Duc J.-A., Histoire de l'Église d'Aoste, IV [Châtel-Saint-Denis 1909] Aoste 1988 2 , pp. 427-428; Duc J.-A., Histoire de l'Église d'Aoste, Nouvelles Additions, Le cloître de la Cathédrale, Manigny s.d. rv; p. 507. 2 5 2 ACA, inv. TIR CHAR3 LB. D_003a, foglio senza numerazione/r. 253 Dal1416, anno dell'elezione a duca di Savoia di Amedeo VIII, fino al1440 la totalità del– le commesse artistiche in Cattedrale è opera di Francesco di Challant e Oger Moriset. La dipanita di quest'ultimo perla diocesi di Saint-Jean-de-Maurienne, la morte di Francesco e l'inizio della
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