Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2010
Costruttori di casteOi 85 per indicare delle date che per registrare delle somme di denaro» 284 • Cio renderebbe ragione del fatto che, anche nei libri di conti di cui si è detto poe•anzi, le cifre arabe siano state impiegate quasi esclusivamente nell,annotare il numero dell'anno. Inoltre esse compaiono più precocemente in registri di conti personali o interni ad una isti– tuzione (vedi Capitolo Cattedrale), piuttosto che negli atti notarili o nei documenti ufficiali di cort~5. Questa premessa era d'obbligo nel tentativo di inquadrare storicamente il fre– quente ricorso alle notazioni in cifre arabe da parte di Gérard Blaver in un periodo, la metà del Quattrocento, in cui i libri di conti redatti in Valle d,Aosta restituiscono solo delle testimonianze sporadiche. La collocazione a piè di pagina e la frequente biffatura fatta da Blaver farebbero pensare a dei promemoria dei conti che di fatto egli eseguiva in cifre arabe e che dovevano servirgli per memorizzare i riporti delle pagine precedenti o successive. La seconda questione è perché proprio Blaver, tra i tanti redattori locali di conti dell'epoca, ricorre cosl frequentemente all•uso del calco– lo algoritmico, o più propriamente, ne lascia cosl ampia testimonianza? Nativo delle Fiandre, regione di commerci fiorenti con tutta l'Europa, doveva aver acquisito un uso disinvolto del nuovo tipo di calcolo 286 • Calgorismo era radicato nella sua cultura d'origine tanto da essere riversato con una certa spontaneità nel Liber Computorum, ma al tempo stesso censurato con la biffatura, in ottemperanza alle direttive eccle– siastiche. La disposizione alla pratica mercantile del canonico Blaver pare sufficien– temente giustificata dall'incarico conferitogli dal Capitolo per l'acquisto di tessuti preziosi per confezionare quattto paramenti liturgici, che lo condurrà nel 1411 a Firenze e nel 1428 fino a Roma 287 • 284 BEAUJOUAN G. Numeri.. . cit., p. 838. Sulle statistiche di Giovanni Villani v. GRANDLER P. F. La scuola ne/ rinascimento italiano, Bari 1991, pp. 80-87. Perla produzione abachista fonda– mentale il volume di V AN EGMOND W. PracticalMathematics in the ltalian Renaissance: a Catalog ofItalian Abbacus Manuscripts andPrintedBooks to 1600, Firenze 1980. 285 Un esempio significativo, in quanto della stessa mano, sono i conti del canonico Jean Gonbaudelli. Quelli redatti durante il periodo 1517-1534, in cui ricopriva la carica ufficiale di mistrale, si rittovano scritti in cifre arabe solo i numeri dell'anno. lnvece due quadernetti di conti perle spese perla commissione di tre campane nuove, scritti nel1519, mostrano una contabili– tà interamente in cifre arabe. ACA, inv. anni 1517-1534, BOITE107 LOI 0_069; anno 1519, B16Al U 0_027; B16Al L2 0_028. Perle diverse grafie del cognome del canonico v. PAPONE P. La facciata cinquecentesca della Cattedrak di Aosta, fonti e teologia delprogramma iconografico, in BASA, NS VIII, Aoste 2003, p. 294, nota 2. Il tesramento datato 1511 e il documenta di nomina a canonico del 1507 riportano la grafia Gonbandelli. ACA, inv. COVAlO L 01 O_OOla; PAR2 LOEO_Ol4b. 286 Nadia Ambrosetti ha reperito nelle biblioteche di Bruxelles e Bruges 14 trattati di algorit– mo, di cui il più diffusa è tAlgorismus vulgaris di Sacrobosco. Nelle Fiandre il patrimonio di opere analoghe è molto esiguo, a fronte della fiorente attività mercantile della regione. AMBROSETTI N. L'eredità arabo-islamica...cit., p. 264, 271. m 1119 marw 1411 il canonico Johannes de Arces annota nel Liber Secreti di aver posto nella
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