Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 83 Il seconda, invece, sembra aver avuto una certa consistenza almeno at– torno alla metà del Trecento. 1 suoi resti, individuati, fotografati e oggetto di un primo rilievo da parte di Liviero, Tognan, Rivolin e Christille permette– rebbero di individuare un torrione centrale a pianta quadrata di circa 8 metri e 40 di lato, circondato sui lati ovest e sud da una sua parziale camicia, an– ch'essa quadrata, e poi ancora i resti di un tratto di cima esterna sullato est e di una torre, sempre quadrata di 740 centimetri di lato, in origine forse con– nessa come torre di fiancheggiamento alla cima esterna, sullato nord: il tutto raso a livelli di poco superiori a quelli delle fondazioni ma comunque leggibile e di cerro completabile con ben altre indicazioni topografiche qualora si deci– desse di procedere ad una campagna archeologica o almeno ad una prima cam– pagna di pulizia del terreno 189 • 1.10 SULLA PRESENZA E SUL RUOLO DEL COMMIITENTE: LA FONDAZIONE DEL CASTELLO DI USSEL Nei documenti che ho citato fino a questo punta non sono molto fre– quenti i riferimenti espliciti ai committenti. Questi sono presenti in maniera indiretta tramite i loro funzionari locali, i balivi e i castellani che spesso sono gli estensori diretti dei conti, ma non appaiono in prima persona se non nella citazione della lettera di Amedeo V da cui aveva preso le masse l'operazione Champorcher, o nella decisione di costruire la torre "apud Verrecium". Quello che appare chiara è comunque come la maggior parte delle scelte operative fosse di fatto condotta proprio dai committenti, dai maîtres d'ouvrages, ma– gari neanche tanta tramite l'individuazione di un'opzione formale quanta pro– prio tramite la delega ad un funzionario locale o tramite la scelta di un maître d'œuvre, di un capomastro che- erano cose che dovevano essere date per scan– tate- di quell'opzione formale sarebbe poi stato il portatoree l'interprete. Al– trettanto chiara è quanta le scelte dei committenti fossero condizionate da precise esigenze di rappresentanza. Un documenta significativo riguardo al ruolo e alla presenza dei com– mittenti, e insieme ai meccanismi e alle modalità di fondazione degli edifici e di impianto dei cantieri, è costituito da quella che potremmo chiamare la fi– lastrocca di Ussel. La Hlastrocca non ci è pervenuta in versione originale ma attraverso la ci– tazione del Porfil historia! del Mochet 190 • Il Mochet la riporta ricordando la 189 L!VIERO A. 1 TOGNAN E., Le château d'Homens à ~rrès, in "Le Flambeau" 184, inverno 2002, pp. 57-66. l9o MOCHET J.-C., Porfi/, ed. 1968.
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